L’Eur ha ospitato la prima edizione dell’Acea Innovation Day, una giornata organizzata dalla multiutility romana per discutere sulle frontiere dell’intelligenza artificiale e l’uso dei dati. All’evento, tenutosi presso Spazio 900, hanno partecipato i Ceo delle principali aziende del settore delle infrastrutture e dell’energia, con campi di azione differenti ma affini come l’acqua, l’ambiente, il gas e il settore elettrico. Per Stefano Donnarumma, ceo di Acea, “la digitalizzazione non fermerà la centralità della risorsa umana” e, seppur sia evidente l’inserimento di nuove figure professionali, è importante prima “modificare il modo di lavorare”. “Acea ha creato 3 percorsi formativi di re-skilling. La scuola dei mestieri, con docenze interne, un’accademia manageriale e una digital academy che stiamo avviando. Da un anno e mezzo – prosegue Donnarumma – abbiamo intensificato le politiche sul digitale. Abbiamo analizzato circa 1000 start up e con 500 abbiamo avviato contatti, investendo 5 milioni in temi di ricerca specifica e sviluppo”.
Luigi Ferraris, Ceo di Terna, riflettendo sul tema dell’impiego dei dati, ha sottolineato tre grandi cambiamenti avvenuti nel settore negli ultimi anni, come “l’aumento esponenziale dei punti di produzione di energia, l’evoluzione dei mercati e l’avvento delle rinnovabili”. Per affrontare queste nuove sfide, secondo Ferraris, “bisogna ragionare su reti sempre più intelligenti, attraverso dati che vanno gestiti e immagazzinati”, tenendo conto che una delle mission di Terna è “portare la digitalizzazione per gestire i processi”.
Paolo Gallo, ceo di Italgas, citando “la svolta aziendale di trasferire interamente i processi sul cloud”, ha sottolineato l’esigenza di “raccogliere i dati per poi trasformarli in algoritmi e renderli fruibili per l’azienda, che fra qualche anno potrà gestire in tempo reale la rete”. “Italgas sta investendo un miliardo di euro per la trasformazione digital, agendo su tre direttrici: asset, processi e persone”, spiega Gallo.
Quest’evoluzione nel digitale, però, deve essere seguita da un incremento di competenze che Italgas sta progressivamente acquisendo tramite figure come i data scientists, che esistono ma ancora in misura ridotta rispetto alle necessità del mercato. Secondo Elisabetta Ripa, ceo di Open Fiber, bisogna “riprogettare la leadership” poiché si è davanti a una “polarizzazione delle competenze”, in cui convivono due mondi: uno con competenze di base e uno a forte specializzazione. Ripa, parlando del caso di Open Fiber, ha esposto la creazione di “un modello alternativo di business che, proprio in virtù della sfida proveniente dall’innovazione, accetta di non essere competitivo su tutta la filiera, ma su un’area di business determinata”. Per Valerio Camerano, ceo di A2A, oltre al tema delle competenze, bisognerebbe imparare a “vedere l’innovazione non come un elemento di eccezionalità, ma come un fattore ordinario”. Per farlo sarà fondamentale “il contributo del mid management al cambiamento”.
Nello spazio espositivo dell’innovation Day, sono stati presentati alcuni progetti di Acea, come il lampione smart, con telecamere e sensori per monitorare la qualità dell’aria e le condizioni meteorologiche, oltre ai droni per le ispezioni termografiche, utili a rilevare perdite nelle condotte del termo riscaldamento, e una serie di strumenti ad alto valore tecnologico volti a garantire il monitoraggio in tempo reale di tutta la rete dei servizi aziendali. Tutti gli spunti emersi nel corso della tavola rotonda saranno poi raccolti in un documento finale realizzato da Acea, che ha l’obiettivo di mettere in evidenza le soluzioni innovative e i nuovi modelli organizzativi proposti da ciascuna azienda.