Regioni: CENTRODESTRA AVANTI A CAGLIARI, BALLOTTAGGIO A SASSARI

Testa a testa dal cuore della notte a Cagliari tra il centrodestra e centrosinistra, con il candidato Paolo Truzzu – consigliere regionale di Fratelli d’Italia – in vantaggio stabilmente, ma di poco. A scrutinio ancora in corso, con meno di venti sezioni ancora da scrutinare, la distanza con la candidata di centrosinistra Francesca Ghirra è di circa 2mila voti (50,5 contro 47,2 per cento). Un risultato risicato che potrebbe evitare il ballottaggio. E diventare un test dopo otto anni di governo di centrosinistra. Tanto è durata l’era di Massimo Zedda (ex Sel): un mandato e mezzo fino al voto anticipato in seguito alla sconfitta alle regionali e alla scelta di diventare leader dell’opposizione. Sassari – seconda città sarda – andrà al ballottaggio il 30 giugno. 99 le sezioni scrutinate su 136: la sfida è tra Mariano Brianda per il centrosinistra al 33 per cento e Nanni Campus, liste civiche ma ex An ed ex Fi. Solo terzo il candidato di centrodestra.
Il centrosinistra perde Alghero: il sindaco sarà Mario Conoci, asse sardista-leghista, perde la sfida l’uscente dem Mario Bruno. Male ovunque il M5S. Altri due i centri sopra i 15mila abitanti: Sinnai e Monserrato: nel primo vince Tarcisio Anedda del centrosinistra, Pd. A Monserrato il sindaco è Tomaso Locci (tre civiche in testa con oltre il 40 per cento dei voti).
Continua il trend negativo dell’affluenza: la media sui 28 comuni è al 55,33 per cento: in calo di otto punti rispetto alle precedenti amministrative, di poco superiore a quella per le regionali ferma al 53 per cento. A Cagliari, in particolare, è flop. Il dato per la quarta chiamata alle urne dell’anno è inferiore alla media: è andato a votare poco più di un elettore su due: 52,3 per cento (contro il 60,22 nel 2016 e 71,44 nel 2011). Una disaffezione crescente accompagnata – forse – anche dalle incertezze degli attivisti del M5stelle rimasti senza candidato al rush finale per via delle polemiche su alcune frasi antiabortiste e contro i diritti civili.
Nelle province di Sassari, Nuoro e Sud Sardegna l’affluenza ha superato il 60 per cento. A Sassari, città guidata dal centrosinistra da 14 anni al 54,84 per cento, in calo di nove punti percentuali rispetto al 2014.
In tutto 28 i centri chiamati al voto per 390mila votanti circa: ad Austis nessun aspirante sindaco per la quinta volta consecutiva, in nove comuni si è presentata una lista con un unico candidato (basta raggiungere il quorum per essere eletti). Da lì arrivano i primi dati: Illorai, 800 abitanti nel Sassarese, ha eletto il primo cittadino leghista della Sardegna con la lista civica “Fermiamo lo spopolamento”. È Tittino Cau, 69 anni, meccanico e agricoltore, una legislatura da vicesindaco e una candidatura mancata con la Lega alle regionali.
I primi sindaci già eletti sono: nel Sassarese Putifigari (Giacomo Contini); nel Nuorese Ortueri (Francesco Carta), Onanì (conferma Clara Michelangeli), Sarule (Paolo Ledda); nell’Oristanese Sorradile (Pietro Arca), Magomadas (Emanuele Cauli). Nel sud Sardegna: Esterzili (Renato Melis), Genoni (Gianluca Serra), Villasimius (Gianluca Dessì). Gli altri comuni: Tortolì (Massimo Cannas), Villagrande (Alessio Seoni), Castelsardo (Antonio Maria Capula), Golfo Aranci (Mario Mulas), Sorso (Fabrizio Demelas), Bosa (Pier Franco Casula), Sini (Biagino Atzori).