Sicilia: TRAPANI, POCHI MEDICI. SI CORRE AI RIPARI

Un’azienda in salute ma che deve fronteggiare alcune criticità, come quelle del personale. Una carenza di organico cronica, problema comune anche al resto della Sicilia, a cui l’Asp di Trapani prova a rispondere con i concorsi. 

Il direttore generale dell’Azienda, Fabio Damiani, nel corso di un forum nella redazione dell’agenzia Italpress non nasconde le difficoltà: “Stiamo valutando la possibilità di sospendere uno dei due punti nascita tra Castelvetrano e Mazara del Vallo perché i pediatri sono pochi e quelli che ci sono da soli non ce la fanno più”. Finora, ha aggiunto Damiani, “siamo andati avanti solo grazie all’abnegazione del personale, con alcuni medici che hanno fatto anche dodici turni notturni al mese. Ma la situazione è drammatica”. 

Attualmente sono in servizio tre dirigenti medici di pediatria a Castelvetrano, due a Mazara del Vallo, tre a Marsala. Allo studio anche l’ipotesi di collaborare con i dirigenti medici dell’azienda Villa Sofia-Cervello di Palermo per coprire alcuni turni da qui al prossimo autunno, quando saranno espletate le procedure di concorso per posti a tempo indeterminato in diverse specialità, tra cui proprio la pediatria. “Per il concorso a tempo indeterminato – dice il manager – abbiamo avuto 102 candidati per la radiologia a fronte di 20 posti, 40 di pediatria a fronte di nove posti e 19 candidati ortopedia a fronte di 15 posti. Conto che alla fine di questa procedura sarà possibile immettere in servizio un certo numero di medici”. 

Ci sono “carenze drammatiche”, spiega, “in pediatria dove abbiamo un forte vuoto di organico, ma anche per ortopedia e poi le classiche medicine di urgenza e rianimazione”. 

“In Sicilia”, ha aggiunto il dirigente, “i concorsi a tempo indeterminato mancano all’appello da quindici anni, non so se la scelta sia stata obbligata o vi era una possibilità di decidere in maniera diversa ma è stata una scelta sbagliata. In queste condizioni tutti i giovani specializzati sono andati via e adesso non è facile farli tornare indietro”.  

Altro punto dolente è quello delle liste di attesa alcune delle quali “non sono tollerabili”. Nel trapanese si può attendere fino a un anno per una operazione di tonsille o adenoidi o per una protesi d’anca. Adesso, però potrebbe arrivare una svolta. Un decreto dell’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, ha liberato risorse non utilizzate da vecchi fondi del piano sanitario nazionale, risorse mai spese. Per l’Asp di Trapani sono a disposizione tre milioni che saranno utilizzati proprio per ridurre le attese. Sarà possibile così prevedere aperture straordinarie delle strutture e ulteriori misure per abbattere i tempi: “presto partiremo”, ha assicurato Damiani.

Ci sono però anche le note positive. Tra queste il rinnovo delle strutture di pronto soccorso che, a partire dal 15 giugno sono state dotate di un servizio di accoglienza per i cittadini grazie a una convenzione di durata biennale tra l’Asp di Trapani e il Comitato regionale della Croce Rossa. Ad effettuarlo una squadra di volontari impegnati dalle 10 alle 22. Il servizio ha l’obiettivo di facilitare l’accesso dei codici rosa (violenza di genere), rivolge particolare attenzione ai casi di violenza su minori e fornisce informazioni sui codici assegnati anche con il supporto di audiovisivi tradotti in più lingue; presta accoglienza privilegiata a bambini o adolescenti; informa i pazienti sulle cause di eventuali prolungamenti dell’attesa. 

A breve, dopo la ristrutturazione, sarà inaugurato anche il pronto soccorso di Marsala. Per i casi meno gravi una novità: “Daremo la possibilità al paziente di tornare a casa”, spiega Damiani, “e di ricevere le cure a domicilio. Stiamo facendo un bando di gara sperimentale per vedere come va per poi eventualmente estendere il servizio ad altri pronto soccorso”.  

Ma la vera sfida resta quella del personale. In futuro bisognera’ mantenere gli standard nonostante i pensionamenti: “Quota 100 non ci aiuta, andranno in pensione figure professionali importanti e non sarà facile rimpiazzarle”, ha concluso Damiani.