Mezzogiorno: MUORE BRACCIANTE IN NERO NEL NAPOLETANO

Un bracciante agricolo, di 55 anni, è morto probabilmente per il caldo mentre lavorava sotto una serra per la coltivazione di meloni, a Varcaturo, frazione di Giugliano, in provincia di Napoli. I fatti risalgono a mercoledì scorso ma la notizia si è appresa solo oggi. L’uomo, secondo quanto hanno accertato i carabinieri che indagano sul caso, era impiegato in nero. Il titolare dell’azienda agricola presso cui lavorava è stato denunciato.

“Un fatto grave che indigna il sindacato la morte oggi di un bracciante di 55 anni sfruttato, sottopagato ed in nero in una serra a Varcaturo in Campania. Dove sono i controlli? Bisogna avere più rispetto per la dignità delle persone e del lavoro”, commenta la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.

“La tragedia che si é consumata a Varcaturo, con la morte di un lavoratore addetto alla raccolta dei meloni, vittima del caldo soffocante di questi giorni, riporta drammaticamente all’attenzione la condizione di tanti braccianti, italiani ed extracomunitari, impegnati nei campi che continuano ad essere sfruttati e sottopagati”, dichiarano in una nota il segretario generale della Cgil Napoli, Walter Schiavella e il segretario generale Flai Cgil Campania e Napoli, Giuseppe Carotenuto.

“In centinaia, alle prime luci dell’alba, si ritrovano nelle rotonde alla ricerca di qualche ora di lavoro precario a condizioni economiche mortificanti – aggiungono -. La lotta allo sfruttamento, all’illegalità e al lavoro nero devono rappresentare il vero segno di discontinuità dell’azione di qualsiasi governo. Anche quest’estate siamo stati in campo con il sindacato di strada. Chiediamo al nuovo Governo di mettere tra le priorità la riapertura di un tavolo per la piena applicazione della legge 199, mettendo in campo azioni strutturali di contrasto e prevenzione di questi fenomeni”.