“Una cornice unica nazionale e poi diversi livelli regionali che saranno tutti sottoposti al voto del Parlamento, dopo trattative che mi auguro non con ogni singola Regione ma con il tavolo della Conferenza delle Regioni, perché il tema riguarda tutte le Regioni, per aver un via libera prima del Parlamento, cui toccherà l’ultima parola”. E’ la proposta del ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, alla Conferenza delle Regioni, sul percorso dell’Autonomia differenziata.
“La cornice che proponiamo per l’attuazione dell’autonomia differenziata che questo governo vuole fare è molto chiara e solida: noi vogliamo che l’articolo 3 della Costituzione si attui ogni giorno e la Repubblica ci aiuti a migliorare le nostre condizioni di vita – ha aggiunto Boccia -, proporremo di mettere dentro tutte le regioni italiane, che avranno garanzie sul ritardo di sviluppo e questo serve a tutte, anche a quelle del nord dove ci sono aree interne che hanno bisogno di un maggiore impegno dello Stato”.
Soddisfatto dell’incontro il presidente della Conferenza delle Regioni e presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini: “Con il ministro è stato un confronto formale, siamo entrati nel merito di diverse questioni che attengono alle competenze delle regioni. Il ministro Boccia ha provato a tracciare con noi un quadro di lavoro comune e stiamo già definendo l’agenda dei lavori”. Per il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi “la questione dell’autonomia regionale riparte in termini corretti, il ministro Boccia ha detto che occorre definire i livelli essenziali delle prestazioni e questo va benissimo perché quando si parla di autonomia e di trasferimento delle risorse si tocca un tasto delicato, ossia la necessità che tutti i cittadini siano trattati allo stesso modo”.
Critici i governatori del centrodestra che sul tema hanno fatto una riunione prima dell’incontro con il ministro Boccia. “Oggi abbiamo fatto una pre-riunione dei governatori del centro destra, è stata positiva abbiamo parlato di molti argomenti, quello centrale è stato della sanità – ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia -. Il governo non ha ancora messo nero su bianco la sua idea di Autonomia, è come essere in un ristorante e ti viene chiesto a quale piatto sei pronto a rinunciare, prima fammi vedere il menù prima”.
Il presidente della Regione, Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga ribadisce che “siamo favorevoli a una maggiore autonomia per le regioni a statuto ordinario e ovviamente anche a un potenziamento per le speciali, non ci rimette un euro lo Stato centrale e nessuna parte del Paese perché il modello del Friuli Venezia Giulia è semplicemente quello che se la competenza costa x, rimane sul territorio quella x”, mentre per il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, “questo impianto non convince perché non è logico, vengono prospettati due argomenti che hanno la loro dignità ma che necessariamente non devono essere l’uno condizionato dall’altro”.