ADL STRIGLIA INSIGNE “DEVE CAPIRE COSA VUOLE FARE”

Senza peli sulla lingua, come suo solito. Nel giorno della firma per la convenzione del San Paolo, Aurelio De Laurentiis è stato un fiume in piena, ‘salvando’ Carlo Ancelotti e strigliando Lorenzo Insigne. E per Mertens e Callejon parole non certo tenere. “Lo terrei per dieci anni se lui volesse – afferma a proposito del suo rapporto col tecnico, smentendo qualsiasi dissapore – Ci sentiamo tre volte al giorno e anche se non vengo non significa che l’ho abbandonato. Arrabbiato per il pari col Genk? Assolutamente no, uno 0-0 in trasferta in Champions non è da buttare”. Altri toni invece per Insigne. “Il problema lo deve risolvere lui, deve capire cosa vuole fare da grande – attacca Adl – Ha sempre avuto un atteggiamento di ‘scomodità’, non si è mai sentito troppo giocatore del Napoli anche se è napoletano. Se l’allenatore non lo utilizza, non può uscirsene con battute o atteggiamenti quasi di sfida, perchè l’allenatore è un padre di famiglia e non lo manda a quel Paese. Deve capire che questa è casa sua, che siamo tutti suoi fan ma deve essere sorridente, deve fare buon viso a cattivo gioco perchè siamo più di 25 e devono giocare tutti”. Secondo il presidente del Napoli, Insigne “vive momenti bui con Ancelotti così come in passato con gli altri allenatori. Se è arrivato Raiola vuol dire che è venuto a capire cosa stava succedendo. Se vuole restare non ci sono problemi ma deve capire che è il capitano del Napoli”. De Laurentiis ha parlato poi di Koulibaly, sottolineando che “non lo abbiamo venduto per 105 milioni di euro ma prima o poi potrebbe andare via”. E sul futuro di Mertens e Callejon, entrambi in scadenza a fine stagione, mette le cose in chiaro senza troppi giri di parole: “Dipende da loro, io ho fatto una proposta. Ogni giocatore ha un suo valore, se poi vuole andare a fare le marchette in Cina ed essere strapagato, è un problema suo”. Anche su Fabian Ruiz, corteggiato da Real e Barcellona, Adl è netto: “Abbiamo trovato un Fabian Ruiz, chissà quanti altri ne troveremo. La porta è sempre aperta”. La questione stadio, infine: “E’ della città, ce ne faremo carico quando vorranno vendercelo per un euro simbolico, ma il problema è che se sarà nostro si dovrà combattere con tanti sovrintendenti geniali che, dopo non aver detto nulla per 60 anni, ci direbbero di tutto facendoci passare la voglia… e andremmo a trovare forse una squadra altrove, in Inghilterra, lasciando il Napoli ad altri”.
(ITALPRESS).

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