“Un messaggio chiaro a Berlusconi: se Salvini davvero vuole stare con noi, voti in Europa per la commissione di Ursula von der Leyen visto che Fi immagino si schiererà a favore. L’Italia e soprattutto il Sud non possono permettersi di andare allo scontro frontale con l’Ue”. In un’intervista al quotidiano il Mattino, Gianfranco Micciché torna a esprimere disagio per i nuovi equilibri che si delineano nel centrodestra, con la Lega che fa pesare il suo maggiore peso elettorale sugli alleati, in primis Forza Italia. Un disagio che spinge il presidente dell’Assemblea Generale Siciliana a dirsi pronto “a rilanciare un nuovo Grande Sud che faccia gli interessi dei meridionali”. All’ITALPRESS Micciché poi chiarisce che la sua al momento è solo una provocazione: “Non ho intenzione oggi di fondare un partito, considero Forza Italia la mia casa e la mia famiglia. Ma vorrei che si capisse che c’è anche il Sud. Noi prendiamo i voti nel Mezzogiorno ma il partito rimane blindato al Nord, una provocazione va fatta. Vorrei che il presidente Berlusconi capisse che c’è un disagio forte e non si può accantonare solo perchè è importante stare con Salvini. In tanti siamo troppo a disagio in questa situazione, anche Mara Carfagna la pensa come me, entrambi vogliamo bene a Berlusconi, ma il disagio è forte, è necessario fare valere le ragioni del Mezzogiorno”.
Il Sud per il presidente dell’Ars non può permettersi uno scontro con l’Europa perché metterebbe a rischio i fondi strutturali, che sono di vitale importanza. “In commissione Finanze il ministro Boccia ha ammesso che il governo centrale negli ultimi 20 anni ha sottratto al Sud 61 miliardi di euro. Senza fondi strutturali il Sud sarebbe morto”, dice ancora Micciché. Nel partito le dichiarazioni dell’ex ministro ricevono una reazione né critica né entusiasta. Da più voci viene ribadito l’ancoraggio di Forza Italia alla coalizione di centrodestra, ma sottolineando l’importanza di rimettere il Sud al centro dell’agenda. “Ad urne aperte ogni dichiarazione potrebbe essere oggetto di strumentalizzazione. Un dato è certo: dobbiamo rimanere ancorati nel centrodestra in una Forza Italia che abbia sempre più a cuore le esigenze del Mezzogiorno”, commenta l’ex presidente del Senato e componente dell’ufficio politico di Forza Italia in Sicilia, Renato Schifani. “Il nostro campo è il centrodestra”, ribadisce la deputata Stefania Prestigiacomo, anche lei componente dell’ufficio politico siciliano. “Siamo un partito liberale decisivo all’interno di questo centrodestra. E proprio in questa coalizione bisogna rivendicare una maggiore politica per il Mezzogiorno. D’altronde i governi dopo Berlusconi non hanno fatto altro che togliere soldi alla Sicilia””, afferma Bernadette Grasso, assessore alle Automomie Locali della Regione Siciliana.
“Se quella di Micciché è una provocazione ci può stare, ma oggi solo Forza Italia rappresenta un argine affinché la Sicilia sia ben rappresentata”, sostiene l’assessore regionale alle Infrastrutture della Regione Siciliana, Marco Falcone. “Il nostro è un partito nazionale – aggiunge -, e persegue una politica di coesione e perequazione tra Nord e Sud”. Per il deputato forzista Nino Germanà “l’attenzione per il Sud e per le problematiche del Mezzogiorno è nel dna di tutto il centrodestra che governa bene la Sicilia con Musumeci e che ha avuto sempre grande attenzione per la nostra isola durante i governi del presidente Berlusconi”.
(ITALPRESS).
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