Un incontro istituzionale tra il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Prosegue il “tour” del ministro Pd nell’ascolto dei vertici degli enti regionali per discutere dell’attuazione dell’autonomia differenziata.
“L’autonomia differenziata – ha detto Boccia al termine dell’incontro – si fa se mettiamo in sicurezza il Paese, con l’attuazione del principio di sussidiarietà, inteso come modello sociale. La si fa se noi lottiamo contro le diseguaglianze. L’autonomia differenziata ha senso solo se punta alla riduzione del gap tra le aree più povere e quelle più ricche. Se noi facciamo questo significa che stiamo rispondendo al dettato della Costituzione, non solo al titolo quinto ma anche all’articolo 3 della Costituzione che mi guida in questo lavoro. E’ un lavoro comune fatto con tutti, con i presidenti delle Regioni, fatto con i gruppi parlamentari e l’articolo 3 obbliga lo Stato a rimuovere ogni ostacolo di ordine economico e sociale e io ho la sensazione che nel passato recente questo obbligo sia stato perso per strada. Ora invece torna ad essere la cornice entro la quale ci muoviamo”.
Nella commissione che Boccia creerà la prossima settimana ci sarà Roberto Maroni, come già annunciato ieri, ma anche “molti accademici molti giuristi, economisti, tutti coloro che si sono occupati in questi anni dell’attuazione del titolo quinto sia dal punto di vista costituzionale sia dal punto di vista finanziario. Tra gli accademici pugliesi – ha anticipato il ministro – ci saranno sicuramente il professore Viesti, il professore Longobardi ed altre personalità che in questi anni hanno dato un contributo importante sulla materia”.
Soddisfatto dell’esito dell’incontro il governatore pugliese. “Un plauso al ministro Boccia – ha detto Emiliano – per come ha impostato il lavoro e mi auguro che riceva tutta la collaborazione del caso non solo dalle Regioni ma anche dai partiti e dai due rami del Parlamento. La Puglia condivide l’idea di rendere omogenee le intese, che pure rimangono autonome e individuali per ciascuna Regione, e però devono avere dei criteri che non ledano gli altri principi fondamentali della Costituzione che sono altrettanto importanti come l’articolo 116. È vero che c’è un diritto ad un’autonomia rafforzata, però esistono tutti gli altri principi della Costituzione che non possono essere violati neanche dalla Costituzione stessa”.
(ITALPRESS).
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