Sono successe molte cose, ma si parlerà molto delle partite fermate per razzismo, del gesto di Balotelli che – bersagliato dal pubblico – ha scagliato la palla in tribuna. Voleva anche andarsene, ma lo hanno frenato. Juric ha negato che ci fossero atteggiamenti razzistici. Oltre che a Verona, anche a Roma è successo qualcosa. Vero o no, noi (loro) siamo questi. Si è parlato molto del prodigioso Cagliari: c’era l’ottantenne (ora) Albertosi fra i pali; Martiradonna e Zignoli erano i terzini; Cera, Niccolai (il re degli autogol) e Tomasini (Brugnera) in mediana ; Domenghini, Nenè, Gori, Greatti, Riva (il re del gol: ne fece 21) in attacco. L’allenatore era Manlio Scopigno ed era la stagione 1969-70, mezzo secolo fa. Quel Cagliari vinse il primo (e unico) scudetto della sua storia. Ora non vincerà certo il titolo perchè questo è un privilegio riservato a pochi, forse a una squadra sola. Ma è significativo il fatto che i sardi (nove gare utili) siano in zona Champions, avendo battuto a domicilio l’Atalanta, che aveva segnato più di tutti, ma stavolta ha sbagliato porta: Pasalic ha infilato la palla nella propria.
Senza l’espulso Ilicic, in dieci, la squadra di Gasperini ha clamorosamente perso col Cagliari di Maran. Le prodezze vanno e vengono, nel calcio, e la verità è che tutti gli avversari, in fondo, complottano pro Juve. Fra partitissime, partite e partitacce, il week-end ci ha ripetuto le solite poesie in cui cuore fa rima con amore, Juve con scudetto e arbitro con proteste. La capolista, l’Inter, la Roma, la Lazio il Cagliari hanno vinto, il Napoli e l’Atalanta no. Ma c’è stato qualcosa che ha lasciato il segno, in questi giorni, perchè detto da due mostri sacri del mondo del pallone, Klopp e Guardiola: si gioca troppo. Ma vah? In questo mondo foderato di miliardi, se loro (e tanti altri) vengono “inseguiti” dai soldi, un motivo ci sarà: per pagarli profumatamente, si è innescato un meccanismo che deve produrre questi danari. Trattasi di tv, sponsor, pubblicità ecc. I disfattisti sono nostalgici del calcio solo di domenica; gli agit-prop vogliono sempre più avvenimenti e partite. è come un mostro che, per alimentarsi, a volte deve mangiare sè stesso, cioè distruggere la parte sentimentale dei gioco. Si chiama “uroboro”, abbiamo consultato la Treccani: è un mostro presente in tante culture antiche.
è come un serpente che si mangia la coda; sembra immobile, ma si muove continuamente. Il calcio gli somiglia. Ma Klopp e Guardiola (e tutti gli attori del teatrino) rinuncerebbero ai loro ingaggi miliardari per giocar meno? A proposito di uroboro, torniamo al campionato che ripete (quasi) sempre gli stessi riti. La Juve ha vinto il derby ed è rimasta in vetta, il Torino ha perso e si è lamentato dell’arbitraggio per un mani di De Ligt (autore poi del gol), un olandese che sembra la dea Calì, con mille braccia che vanno sempre incontro alla palla. Era quasi fatale che i granata si lamentassero. Però i bianconeri, anche non giocando al meglio, sono sempre in sella, i granata non vincono da sei partite. L’Inter ha vinto a Bologna in extremis con un rigore di Lukaku (10 gol). “Un tuffetto” lo hanno definito i bolognesi. è sempre la stessa solfa: chi perde non ci sta, a torto o ragione. Ora i nerazzurri (secondo attacco dopo l’Atalanta) sono sempre più convinti di potersela giocare con la Juve per lo scudetto. Ma la Roma? Non si può ignorare che i giallorossi sono terzi (una sola sconfitta, con l’Atalanta: solo la Juve non ha mai perso). Nonostante gli infortuni, è sempre lì e Fonseca è asceso agli onori degli altari: qualche tempo fa molti si chiedevano chi fosse “costui”.
Stavolta ha battuto il Napoli: ha avuto due rigori (uno di Kolarov, parato da Meret), è vero. Ma c’è già chi si chiede se la squadra di Ancelotti&Son sia davvero da scudetto, nonostante i gol a raffica di Milik (5 in quattro gare). Forse il problema è la difesa (15 reti subite), forse è l’imponderabile, che gioca spesso “contro”. Occorrono corni rossi.
La Lazio ha invece espugnato San Siro dopo 30 anni e ha fatto un bel salto avanti in classifica. Immobile ha segnato ancora (13mo gol) ed è arrivato a quota 100. Il Milan è tornato nei guai. sarà dura per Pioli. Fiorentina e Parma si sono ostacolati a vicenda: un pareggio che li frena, più utile agli emiliani. Il Verona ha battuto il Brescia, anche se Supermario ha segnato un gol e ha preso un palo: gli scaligeri sono in zona “Europa”, le “rondinelle” non volano più. Da un pezzo. Corini verrà sostituito da Lopez o Prandelli? L’Udinese si è scrollata di dosso il complesso degli 11 gol presi in due gare e ha vinto segnando tre volte (aveva fatto cinque reti in dieci partite), smontando l’effetto Thiago Motta in casa Genoa. Gotti ha detto di non volere la titolarità della panca friulana: vuol fare l’eterno secondo…
Il Lecce ha continuato a non vincere in casa. Il Sassuolo lo ha rimontato due volte. Nel Monday Night, Spal-Samp (Chiffi), spareggio in coda alla classifica. Attacchi e difese hanno numeri terribili. Semplici patisce per qualche assenza. Ranieri ha capito che Quagliarella non segna più e lo potrebbe dirottare il panchina. Ci vien da piangere, ma non lo faremo per quattro (quattro?) cialtroni che vanno allo stadio per insultare i giocatori di colore. C’est la vie, è la vita..
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