Chi ha scritto la Costituzione italiana?

Firmata il 27 dicembre 1947, la Costituzione italiana è stata predisposta dall’Assemblea costituente e, come tale, riporta la firma del suo Presidente, Umberto Terracini, di Enrico De Nicola, in qualità di capo provvisorio dello Stato eletto dall’Assemblea costituente, e di Alcide De Gasperi, in qualità di capo del governo.

Ma perché la Costituzione italiana è stata firmata proprio da questi uomini? Quale è stata la genesi che ha condotto alla nascita dell’Assemblea Costituente prima, e della Carta costituzionale poi?

Cerchiamo di riassumerlo in queste poche righe, sintetizzando la nascita della nostra Costituzione.

L’Assemblea costituente

Dopo la cessazione delle ostilità della Seconda Guerra Mondiale, fu indetto un referendum per la scelta fra repubblica e monarchia che, come noto, sancì la nascita della Repubblica italiana. Contemporaneamente, si svolsero anche le elezioni per l’Assemblea costituente, con un sistema proporzionale, ad attribuzione di 556 seggi, distribuiti in 31 diversi collegi elettorali. A tali elezioni prevalsero tre grandi forze, quali la Democrazia Cristiana (35,2% delle preferenze), il Partito Socialista (20,7%) e il Partito Comunista (18,9%).

Appena eletta, l’Assemblea nominò al suo interno una Commissione per la costituzione, composta da 75 membri, con l’obiettivo di stendere il progetto generale di una carta costituzionale. A sua volta la Commissione fu suddivisa in tre sotto commissioni, con competenze dei diritti e dei doveri dei cittadini, organizzazione costituzionale dello Stato e rapporti economici e sociali.

Una volta discussa e modificata più volte, la Carta fu approvata in via definitiva il 22 dicembre 1947, con 458 voti favorevoli, 62 contrari e nessun astenuto.  La Costituzione fu poi promulgata il 27 dicembre 1947, entrando in vigore il 1 gennaio 1948.

I firmatari della Costituzione

Enrico De Nicola fu eletto come Capo provvisorio dello Stato in seguito a un compromesso tra le principali forze politiche all’epoca esistenti in Italia, quali DC e destre da una parte (che avevano sostanzialmente proposto Orlando), e sinistre dall’altra (che invece avevano proposto Croce). Da questo punto di vista De Nicola rappresenta pertanto un ideale compromesso: avvocato penalista, con una lunga carriera alle spalle, era noto per la sua rettitudine morale.

Non solo: secondo gli storici, il nome di De Nicola fu adatto perché… meridionale. Gli altri punti di riferimento della Costituente erano infatti Alcide De Gasperi, trentino, e Giuseppe Saragat, primo presidente dell’Assemblea costituente, piemontese. Un nome così autorevole come quello di De Nicola, che arrivava dal Sud dove la monarchia aveva prevalso nel referendum, era dunque la soluzione ritenuta migliore. De Nicola viene così eletto Capo provvisorio dello Stato il 28 giugno 1946.

Il secondo firmatario della Carta è invece Umberto Terracini, eletto deputato e vicepresidente dell’Assemblea costituente nel 1946, e quindi presidente l’anno successivo dopo le dimissioni di Giuseppe Saragat.

Il terzo firmatario, tra i volti più noti della politica italiana dello scorso secolo, è invece Alcide De Gasperi, Presidente del Consiglio dei ministri dal 13 luglio 1946 al 17 agosto 1953. A lui spetta pertanto il ruolo di ultimo presidente del Consiglio del Regno d’Italia, e di primo presidente del Consiglio dell’Italia repubblicana. Sempre a De Gasperi toccò anche il compito di procedere alla proclamazione della repubblica italiana prima che la Corte di cassazione procedesse a ratificare i risultati definitivi del referendum del 2 giugno 1946. E, ancora, a De Gasperi vennero attribuite le funzioni accessorie di capo provvisorio dello Stato, fino a quando si procedette all’elezione di Enrico De Nicola come Capo provvisorio dello Stato, il 28 giugno 1946, da parte dell’Assemblea costituente.

Con più di 70 anni di vita alle spalle, la Costituzione è ancora oggi l’atto normativo al vertice della gerarchia delle fonti, che definisce l’ordinamento giuridico del nostro Stato. Frutto di una lunga evoluzione nei principi ispiratori, e di un compromesso tra le forze giuridiche espresse dall’Assemblea costituente, è uno dei maggiori esempi internazionali di Carta “rigida”, ovvero protetta rispetto alle leggi ordinarie.

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