CHEF LA MANTIA A BOSSI “BASTA BATTUTE SUI MERIDIONALI”

“In tutta la mia vita non ho mai parlato di politica e non lo voglio fare neppure adesso. Ma come si fa a non commentare le parole di Bossi che sono un insulto per i meridionali? Da palermitano e siciliano non permetto a nessuno di insultare così la mia terra”. Filippo La Mantia, una vita da chef vissuta tra Roma, Sardegna, l’Indonesia e la Lombardia, si prende una pausa dai fornelli del suo ristorante milanese per commentare l’uscita di ieri del Senatur che nel corso del congresso della Lega aveva sostenuto la necessità di aiutare il Sud “altrimenti straripano come gli africani”. Parole che non vanno giù al cuoco, sbarcato a Milano non per cercare un lavoro bensì per offrire un’opportunità a decine di persone. Nel suo ristorante di piazza Risorgimento, a un passo dal cuore della città meneghina, lavorano in 30, metà dei quali settentrionali doc. “È ridicolo che nessuno si alzi e dica qualcosa – dice La Mantia all’agenzia Italpress -. Io mi sono rotto. Non mi offende il fatto che veniamo paragonati agli africani, anzi io mi reputo un africano del nord, ma è allucinante avere ancora questo pregiudizio. È un problema culturale”.

Per lo chef “è tempo di dire basta, non la possono menare con queste battute. Io vivo a Milano da 5 anni, do lavoro a 30 persone, metà delle quali provenienti dal nord. Questo è un punto di vista affermato solo per riempirsi la bocca di aria”. La Mantia si tiene però lontano dall’esprimere un giudizio politico. “Io non sto sindacando il concetto politico, mi dà fastidio il pensiero, il concetto in sè, non si può dire che siamo quelli che accattoniamo, che invadiamo. Noi siciliani a Milano ci facciamo il mazzo. E contribuiamo a fare crescere la città”. Una città capoluogo di una provincia che secondo un’indagine del Sole 24 Ore è in vetta alla della qualità della vita. “Qua si lavora, è una città veloce, si sta bene, si produce e si crea occupazione. Io, per una scelta personale, lavoro 18 ore al giorno. I siciliani che sono qui non vengono a invadere, anzi”. Filippo La Mantia, confermando lo stato di diffuso benessere del Nord evidenziato pure dal rapporto del giornale di Confindustria, scorge nel Sud una speranza. Soprattutto nella sua Palermo. “E’ una città meravigliosa, i ragazzi stanno prendendo consapevolezza di quanto possiedono, sono stati aperti tanti ristoranti, vedo le strade strapiene. E’ una città sempre più vivace; non abbiamo nulla da invidiare alle altre, siamo lì a sorridere e ad accogliere. Siamo una città viva nonostante i tanti problemi”. Una sorta di nuova Primavera che seduce sempre più La Mantia: “Il mio sogno è ritornare a Palermo, non so quando accadrà, ma giuro che appena avrò l’opportunità tornerò”. Promessa di chef.

(ITALPRESS).

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