APPROVATA MOZIONE CONTRO VIOLENZA OMOFOBA

L’aggressione omofoba avvenuta la notte tra venerdì (10 gennaio) e sabato ad Altopascio, ai danni di un giovane di Santa Croce sull’Arno e dei suoi amici, è al centro della mozione del Pd firmata anche da Serena Spinelli (gruppo Misto), approvata nei giorni scorsi dal Consiglio regionale della Toscana e illustrata dalla prima firmataria Alessandra Nardini.
Il Consiglio esprime con la mozione “la più ferma condanna contro ogni forma di violenza e discriminazione”, e la propria solidarietà ai giovani aggrediti da “individui che hanno basato il loro atto criminoso sull’orientamento sessuale delle persone”. S’impegna inoltre, “tramite l’Ufficio di presidenza, a deliberare in merito all’esposizione della bandiera Lgbtiqa+” (termine riferito a persone lesbiche, gay, bisessuali e trans gender, ndr) presso la propria sede”. In segno di “solidarietà di tutte le vittime di violenza e discriminazione in virtù del proprio orientamento sessuale”.
Nardini ha richiamato i principi costituzionali di parità e non discriminazione; l’articolo 4 dello Statuto della Toscana, le norme regionali che, fin dal 2004, declinano “la libera espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere”. Ma “contro l’omotransfobia c’è ancora un grande vuoto normativo”, ha affermato la consigliera.
La mozione impegna infatti la Giunta a “farsi di nuovo interprete” presso il governo centrale della necessità di approvare con urgenza una legge “volta a contrastare chiaramente gli episodi di omotransfobia che ancora oggi vedono, in Toscana, vittime le soggettività Lgbtiqa+” (termine riferito a persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender).
L’atto, ancora, chiama il governo regionale a proseguire nelle azioni di contrasto di ogni forma di violenza e a promuovere “un confronto costante” con tutte le amministrazioni pubbliche per sollecitarne l’adesione alla Rete Re.a.dy (la Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere). In questa direzione occorre “garantire continuità e appropriatezza al sostegno economico di competenza regionale”, e attivare un “confronto programmatico e operativo” con tutte le associazioni del Comitato Toscana Pride, attraverso tavoli di discussione regionali.

(ITALPRESS).

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