Tortu “Il Papa ha proposto a tutti di tornare all’essenziale”

“Resistenza, spirito di squadra, fratellanza, dare il meglio di sé: ritrovo la mia esperienza di atleta in queste caratteristiche che Papa Francesco, all’Angelus della Domenica delle Palme, ha indicato come essenziali. Non solo per lo sport. Ma per la vita, soprattutto adesso”. A scriverlo, in un articolo dal titolo “Con Francesco come coach” sull’Osservatore Romano, è Filippo Tortu, 21enne velocista delle Fiamme Gialle, recordman italiano sui 100 piani in 9″99. “Il Papa, con le sue parole di incoraggiamento al mondo dello sport, ha proposto a tutti, credenti o meno, di tornare all’essenziale – prosegue il campione lombardo – Proprio come a noi atleti chiedono gli allenatori. È vero, tante manifestazioni sono sospese, ha detto Francesco. Sono state rimandate di un anno le Olimpiadi di Tokyo. All’appuntamento olimpico mi stavo preparando da quattro anni, come i miei amici e colleghi di tutto il mondo. Ora a casa, a Costa Lambro, vicino Milano, mi alleno due volte al giorno e dedico allo studio – sono iscritto a economia alla Luiss – il resto della giornata. Stando a casa sto anche rinsaldando i rapporti, già bellissimi, con la mia famiglia. Oltretutto mio papà è il mio allenatore. Ho accolto le parole del Papa, che ho avuto la grande opportunità di incontrare personalmente il 30 maggio 2018 in piazza San Pietro, come un incoraggiamento a non buttarmi giù e un invito a vivere lo sport attraverso, appunto, i valori più autentici. Perderli di vista assolutizzando la prestazione agonistica comporta infatti gravi rischi”. “Per noi atleti, poi, è il momento di fare qualcosa di concreto per chi sta soffrendo – aggiunge Tortu – Proprio in queste ore abbiamo donato 40 tablet a medici e infermieri, attraverso la Regione Lombardia e il policlinico San Martino di Genova, per agevolare il loro eroico servizio. Mentre con la Dinamo Sassari Basket stiamo raccogliendo fondi per sostenere gli ospedali sardi. È proprio lo ‘spirito di squadra’ di cui parla il Papa”. “Farei un errore se pensassi solo a migliorare il mio 9”99 sui 100 metri o alla finale delle Olimpiadi. Attraverso la mia corsa posso dare, anch’io come tutti gli atleti, un contributo alla pace e allo sviluppo dei popoli più poveri. Sono proprio questi i valori solidali e inclusivi che avrebbero caratterizzato il Meeting internazionale We Run Together, il 21 maggio, organizzato da Athletica Vaticana e dalle Fiamme Gialle, il mio gruppo sportivo”.
(ITALPRESS).

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