Consorzio Brunello di Montalcino a sostegno del brand

Il rinvio, a giugno, della ripresa della ristorazione e del turismo in Italia mette in ulteriore difficoltà il mercato del vino del Belpaese. Una crisi asimmetrica, perché penalizza principalmente Montalcino e le altre aree – anche toscane – icona del made in Italy enologico che nell’horeca nazionale e internazionale trovano il proprio sbocco naturale.
Per questo il Consorzio del vino Brunello di Montalcino ha fatto presente all’assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi, la propria particolare situazione, oltre alle relative proposte per uscire dall’emergenza e dalla sempre più insostenibile quanto imprevista tensione finanziaria. “In questa fase di grave crisi per il vino toscano – ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – il nostro ente non abdica al suo ruolo guida anche nel campo della promozione. Siamo infatti convinti che questa non sia una crisi strutturale, ma una difficoltà congiunturale generata dal Covid-19 cui contrapporre, assieme a un’adeguata dotazione creditizia, una reazione forte basata sulle attività di promozione e marketing”. “È infatti allo studio a partire dalla seconda parte di quest’anno – ha aggiunto Bindocci – un piano articolato di presenza capillare sui maggiori canali commerciali online nei principali mercati di sbocco – dalla Germania agli Stati Uniti, dal Giappone, al Canada, all’Italia – a supporto del brand Montalcino e delle sue produzioni”. A questo proposito, nella lettera inviata all’assessore Remaschi, il Consorzio sottolinea anche la necessità di poter modificare le norme attuative dei programmi di Ocm e Psr attraverso una proroga di 18 mesi del termine delle azioni previste, una rimodulazione delle stesse ed eventualmente una rinuncia all’investimento senza penali da parte delle imprese. E ancora, rinnovare per altri 3 anni la misura di promozione relativa ai Piani di sviluppo rurale anche con stanziamenti specifici riservati ai consorzi di tutela, oltre alla richiesta di ripristino di una quota regionale extra (20%) in aggiunta al 50% garantito da fondi Ue sulla misura Ocm Promozione Paesi terzi. “L’obiettivo è mettere subito in sicurezza le aziende e allo stesso tempo prepararci nel migliore dei modi al ritorno della domanda. Non temiamo l’abbondanza di stock in cantina perché il Brunello in giacenza non perde ma acquista valore. Per questo – ha concluso Bindocci – non è pensabile che le nostre aziende possano cedere il passo alle speculazioni”.
(ITALPRESS).

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