I VECCHI NON VANNO ABBANDONATI MA DIFESI

Sbalordiscono anche me, cronista sportivo, le classifiche mondiali del Coronavirus. Le classifiche dei morti, naturalmente. C’e’ sempre qualcuno, in tivu’, che recita con una certa compiacenza, una sorta di tifo al contrario: “Il maggior numero di vittime della pandemia e’ negli Stati Uniti, seconda l’Inghilterra, l’Italia e’ terza ma in Spagna crescono i morti…”. In genere basta toccarsi. Ma un paio di ragionamenti vanno fatti. Un mio amico da Orlando, Florida, vecchio siciliano americanizzato ma sintonizzato su Rai International, o come si chiama adesso, mi telefona per avere notizie (e darmene di sue, poco buone) e mi dice: “In Italia dicono che in Usa stiamo peggio di tutti, settantamila morti, ma non dicono mai che se l’Italia ne ha “solo” trentamila e’ perche’ ha una popolazione molto inferiore: voi siete sessanta milioni, noi trecentocinquanta…Ce l’avete con Trump?”. E giu’ una risata. Rosario e’ un buon italiano ma gli girano quando noi ce l’abbiamo con gli americani dimenticando che Trump e’ il presidente che si sono scelti. E Rosario aggiunge “se voi avete le regioni noi abbiamo gli Stati e per somigliarci non basta che i vostri presidenti regionali si facciano chiamare governatori, come i nostri…”.
Prendo nota – ma non e’ una novita’ – che gli italiani trapiantati all’estero sono grati e fedeli al Paese che gli ha dato ospitalita’ ( dovevate vedere che aria triste c’era nel 2006 al ristorante “Calabrone”, calabrese naturalmente, a Monaco di Baviera la sera che l’Italia ha battuto la Germania: prima tutti tifosi dell’Italia, dopo imbarazzatissimi…). C’e’ di piu’: Rosario, che evidentemente vota repubblicano, mi dice che abbiamo accusato Trump di avere proposto iniezioni antivirus di disinfettanti. “Fake news!”- protesta. Che dirgli? Lo sapevo. Lo ha rivelato uno dei giornalisti arruolati dal governo per combattere le fake news in questa delicata incombenza, Riccardo Luna: era la domanda di un giornalista, non la risposta di Trump. Pazienza. Solo che a forza di accusarlo di ogni turpitudine poi quello si sveglia male e una mattina dice che il Coronavirus gliel’ha portato in America l’Alitalia. Vedete dove si va a finire?
Ma ne ho un’altra di storie, e questa personalizzata. I soliti maniaci delle classifiche vanno dicendo da giorni – con una certa soddisfazione – che a proposito di morti l’Inghilterra ha il record europeo che e’ stato a lungo il nostro. Il confronto si puo’ fare con il Regno Unito, circa sessanta milioni di abitanti. Ne ho parlato – ne parlo spesso – con mio fratello che vive a Londra da mezzo secolo e ha novant’anni. Potete immaginare: due vecchi che si sono presi una gran paura quando il Coronavirus si e’ dedicato a loro in particolare, mentre i nostri scienziati dicevano ch’e’ normale e Boris Johnson ch’era giusto (poi si e’ quasi pentito). E ogni mattina la mia telefonata: “Come va Tony?”. E lui: “Tutto bene!”, con quell’accento ormai da stanlioeollio. Poi mi fa:”Anche oggi sono venuti a trovarmi!”. “Chi!!!” – dico io preoccupato di contatti pericolosi. “Quelli dell’assistenza sociale. Sanno che sono vedovo, vivo da solo, sono vecchio e un po’ scalcinato. Prima passa uno a dirmi come vanno le cose a Londra e come sto io, poi un altro che mi procura cose di cui ho bisogno, medicine eccetera…”. “Bene bene – dico io – che la Regina ti conservi…”. Lo segnalo alle istituzioni italiane competenti. C’e’ chi i vecchi non li abbandona: li difende.

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