SENZA OFFESA, LA FERRARI OGGI SOMIGLIA AL MILAN

Da vecchio innamorato della Ferrari (e amico del Drake, Ingegnere, Commendatore cui ho dedicato un libro che ricorda i nostri tanti incontri confidenziali) capita che ogni tanto qualcuno mi ponga l’eterno interrogativo:”Come va il Cavallino?”, che non vuol dire solo il risultato della pista ma la fusione del Rosso sulle due sponde, quella produttiva e quella sportiva. Fingendomi il Vecchio – cosi’ lo chiamavo nei miei pezzi, non Grande Vecchio, non voleva: quello era Licio Gelli – oso una risposta a modo suo, in modenese: “L’e’ schiu’r coma’ n bo’ca. E’ buio come in bocca”. Il “no Vettel” e’ l’ennesima mossa sbagliata della Ferrari sportiva che ha deciso di puntare tutto su Leclerc, un giovane talentuoso e ben introdotto (il suo procuratore e’ figlio di Todt) che ha un curriculum mediatico straordinario ma non ha vinto nulla; e gli metteranno accanto Sainz, zero vittorie ma sara’ ubbidiente, non contestera’ come Vettel che ha vinto quattro mondiali. In Red Bull.
E’ vero, Seb e’ uscito da una pessima stagione ma al di sopra dell’insuccesso sportivo c’e’ un’altra storia: la morte di Marchionne. Era il suo pupillo e lui vivente non avrebbe mai patito lo sgarbo di essere sacrificato ai capricci del francesino. Soprattutto non sarebbe mai stato liquidato per frizioni contrattuali unite a una aperta sfiducia dello staff, sapendo che la Mercedes e’ pronta a ingaggiarlo se Hamilton, come ha annunciato, cambiera’ bandiera.
Si deve tuttavia a Marchionne se oggi a Maranello “l’e’ schiu’r coma’ n bo’ca”. Il reinventore della Fiat, meritevole di beatificazione, commise tuttavia un errore quando disse “un manager Ferrari non si giudica solo per i risultati commerciali ma anche per quelli sportivi”, assumendo entrambi i ruoli. La sua Ferrari e’ arrivata a vendere anche piu’ di tremila auto (e il Vecchio non l’avrebbe mai permesso, lui che aveva creato un’auto preziosa non una bella “popolare” come la Porsche) ma sul piano sportivo dal 2014 non solo non ha piu’ vinto ma neppure ha conteso il titolo alla Mercedes fino all’ultimo gp, cosa che succedeva nella precedente gestione. Sport e finanza non vanno bene insieme e senza offesa la Ferrari oggi somiglia al Milan. Una volta somigliava alla Juve, e dico della gestione Montezemolo (che in verita’ non vinse in bianconero…). Con Luca presidente c’erano Todt, Ross Brawn, Domenicali, una leadership potente con un leader nato in Ferrari; la Ferrari d’oggi ha un presidente, John Elkann, abile e forte ma piu’ appassionato di editoria che di automobilismo, un CEO che viene dalle sigarette e Binotto al posto di Todt, come dire Stramaccioni al posto di Mourinho. Nata e cresciuta con Enzo Ferrari – un uomo solo al comando – la Rossa e’ tornata in alto quando ha trovato la combinazione vincente: uno per tutti – Montezemolo – tutti per uno. Idem.
Non so cosa succedera’, nelle prossime puntate. Al momento l’inizio Formula 1 e’ fissato per il primo weekend del mese di luglio con l’appuntamento in Austria. Ma i giochi veri si faranno nel 2021. Quando la Mercedes cerchera’ di vincere il Mondiale con un pilota tedesco – Seb Vettel, quattro volte mondiale – liberato dalla Ferrari dove e’ appassito senza tituli.

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