Pecoraro Scanio “Il cambiamento climatico non va in lockdown”

ROMA (ITALPRESS) – Dall’esondazione del fiume Seveso ai violenti temporali nel Nord Italia fino ai 40 gradi della Sicilia, in queste ore messa a dura prova dagli incendi: l’emergenza cambiamento climatico e’ nuovamente sotto gli occhi di tutti.
Italpress ha sentito sull’argomento il presidente della Fondazione UniVerde, Alfonso Pecoraro Scanio: “Alluvioni e forti temporali al Nord, incendi e caldo torrido al Sud hanno ricordato, anche ai piu’ miopi, che il cambiamento climatico non e’ andato in lockdown ma resta la grande emergenza di questo secolo. Dobbiamo azzerare le emissioni di CO2 entro il 2040. Abbiamo tutti capito che l’accelerazione del cambiamento climatico in atto sta obbligando gli scienziati a rivedere le scadenze per l’uscita dell’epoca dei combustibili fossili”, spiega Pecoraro Scanio, che durante il periodo di lockdown ha rilanciato il collegamento tra inquinamento, distruzione degli habitat naturali e la diffusione della pandemia. “Gli investimenti devono riguardare tanto la transizione energetica verso le rinnovabili e l’economia circolare, quanto l’adattamento al cambiamento climatico attraverso la messa in sicurezza del territorio e l’aggiornamento dei sistemi di allarme e prevenzione che riducano danni e lutti”, aggiunge l’ex ministro dell’Ambiente.
“L’uscita dalla crisi economica, dovuta alla pandemia da Covid-19, deve puntare necessariamente verso un vero Green New Deal, evitando che il rischio del crollo del petrolio, e di conseguenza anche quello delle plastiche vergini, possa indurre un rilancio all’uso scriteriato di questi combustibili e delle stesse plastiche riciclate, che sono l’opposto di ogni concetto di economia circolare”, conclude Pecoraro Scanio.
(ITALPRESS).