Nuovo padiglione di Nefrologia al Policlinico di Bari

BARI (ITALPRESS) – Un centro dialisi all’avanguardia, una sala operatoria video collegata con le aule studio universitarie, ambulatori in telemedicina, laboratori di ricerca e diagnostica. Questo è il nuovo padiglione di Nefrologia e dialisi del Policlinico di Bari, inaugurato questa mattina dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, dal direttore generale del Policlinico Giovanni Migliore e dal rettore dell’Ateneo barese Stefano Bronzini. “Abbiamo concluso un’altra importantissima opera di ristrutturazione del Policlinico che ci consentirà di dare, a una branca importante, locali adeguati ai propri bisogni – ha detto il governatore Emiliano – Tutto il Policlinico è in permanente rinnovamento, un ospedale vecchissimo che va continuamente rinnovato e manutenuto. Così potremo allargare spazi dedicati alla nefrologia ma anche migliorare la qualità della vita di altri reparti che potranno così allargarsi. Il Policlinico ‘di Puglià, così come lo chiamo io, è l’ospedale di riferimento di tutta la regione e qui afferiscono, in linea di principio, così come gli altri nosocomi principali della Puglia, le migliori professionalità e i casi più difficili”.
I nuovi 7000 metri quadri del reparto di Nefrologia garantiranno percorsi di diagnostica molecolare e cura completi: “Questa importante realizzazione – spiega il direttore generale Migliore – dà una nuova location ai pazienti che soffrono il problema dell’emodialisi ma anche un luogo adeguato per le necessità di ricerca e didattica”. Una struttura che potrà inoltre contare sulle tecnologie della cura a distanza, importanti per snellire il flusso di pazienti in sede ma anche per garantire maggiore sicurezza nel periodo post Coronavirus: “Si tratta di una palazzina ad alta tecnologia – conclude Migliore – e, mi fa piacere sottolinearlo, in periodo post Covid è una realizzazione che offre la possibilità di assicurare una continuità assistenziale attraverso quegli strumenti che consentiranno a ciascuno di ricevere a casa proprio le cure di cui hanno bisogno limitando il contatto con la struttura ospedaliera”.
(ITALPRESS).