Calano imprese attive in Lombardia, ma le iscrizioni salgono

MILANO (ITALPRESS) – Dopo due trimestri in cui le rigide misure di contenimento dell’epidemia avevano fortemente ridotto le nuove iniziative imprenditoriali, nel terzo trimestre tornano a infatti a crescere le iscrizioni al Registro delle Imprese in Lombardia: le nuove posizioni risultano pari a 10.987, in aumento del +3,5% su base annua. Sul fronte delle cessazioni si assiste però a un incremento molto più marcato (11.437 movimenti, pari al +22,6%), determinando un saldo negativo (-450 posizioni). Tale peggioramento è da ascrivere in gran parte a motivi non strettamente economici ma amministrativi: la crescita delle cessazioni è infatti dovuta al picco di cancellazioni di ufficio legate ad attività di pulizia degli archivi anagrafici camerali.
Il numero di imprese registrate scende a 948.083 unità, mentre considerando solo le imprese attive ed escludendo quindi quelle che non hanno ancora iniziato l’attività e quelle in liquidazione o sottoposte a procedure concorsuali, lo stock risulta pari a 811.200, con una variazione del -0,7% su base annua.
Prosegue quindi la fase calante della demografia imprenditoriale in Lombardia, iniziata già nel corso del 2019, anche se i dati di flusso, come visto, mostrano segnali di miglioramento.
“La crescita delle nuove iniziative imprenditoriali nel terzo trimestre 2020 è davvero significativa. In un periodo difficile come questo è un segnale importante. Dopo la paralisi del lockdown sembra tornata la voglia di fare impresa – ha dichiarato il Presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio”
Agricoltura, commercio e costruzioni sono i settori dove si concentra la ripresa delle iscrizioni: l’edilizia in particolare, dopo lunghi anni di pesanti perdite, registra una variazione del numero di imprese attive prossima al valore nullo (-0,2%) e vede finalmente la possibilità concreta di un ritorno alla crescita. Anche le imprese artigiane, attive nell’edilizia nel 40% dei casi, evidenziano un miglioramento. Peggiora invece la dinamica nell’industria (-2,6%), nelle attività di alloggio e ristorazione (-1,2%) e negli altri servizi (+0,9%), che restano in territorio positivo ma con una decisa frenata rispetto ai tassi di crescita degli ultimi anni.
(ITALPRESS).