Coronavirus, De Luca “Campania gialla? Parlano i dati”

NAPOLI (ITALPRESS) – “Avrei preferito chiudere tutto un mese anzichè avere un calvario di ordinanze e di decreti che creano sconcerto tra i cittadini e conflitti tra le categorie economiche”. Così Vincenzo De Luca nel corso della sua classica diretta social del venerdì per fare il punto sull’emergenza Covid. Il governatore della Campania fa riferimento alle due strategie per contenere il contagio: quella della prevenzione, adottata proprio da Palazzo Santa Lucia, che consiste nell’arrivare prima e con provvedimenti più rigorosi alle chiusure. E quella del Governo che ha scelto la linea della proporzionalità, con le misure restrittive che sono aumentate con la crescita dei nuovi casi. Per De Luca “si è perso tempo prezioso, ora abbiamo il dovere di essere uniti nel nostro Paese e fare tutto il possibile per vincere la battaglia”.
“Siamo stati collocati in zona gialla e dopo mesi di aggressione mediatica hanno fatto finta di sorprendersi. Per alcuni Napoli e la Campania non possono essere considerate realtà di eccellenza, devono essere per forza degrado e disastro” ha continuato De Luca. Il governatore della Campania si presenta dati alla mano per provare a chiarire su quali parametri si è fondata la decisione del governo. “Abbiamo 1600 ricoveri con un tasso di occupazione delle terapie intensive del 28-29%, ma i numeri più importanti sono quelli che riguardano i decessi – spiega De Luca -. In Lombardia ci sono 18mila morti, in Campania 756. Abbiamo il tasso di mortalità più basso fra le grandi regioni d’Italia”.
Il governatore non risparmia attacchi: “Ancora in questi giorni c’è qualche imbecille di amministratore che va in giro per le televisioni a parlare male di Napoli e della Campania. Sindaci che non hanno alzato un dito per controllare la movida o aiutare a contenere il contagio, soggetti che vengono ormai utilizzati come lo scemo del paese”.
(ITALPRESS).