Governo, dopo la verifica M5S e Pd dicono no al rimpasto

In attesa del “piatto forte” con il faccia a faccia fra il premier Giuseppe Conte e il leader di Italia Viva Matteo Renzi, a Palazzo Chigi è andata in scena la prima giornata della verifica di governo. Le “consultazioni” hanno avuto al centro dei colloqui il tema dei temi: il rimpasto. Le prime delegazioni ricevute dal presidente del Consiglio, M5S e Pd, hanno rispedito al mittente l’ipotesi, allontanando di fatto lo spettro della crisi. “Abbiamo ovviamente affrontato anche il tema che riteniamo surreale che da settimane sta imperversando, che è il tema del rimpasto, ribadendo che dal nostro punto di vista non c’è alcuna disponibilità ad alcun rimpasto e ci sembra surreale che in questa situazione di pandemia e di seconda ondata in cui non si riducono nè i morti nè i contagi, si discuta di rimpasto”, ha detto il capo politico del M5S, Vito Crimi, al termine della riunione. “Quindi non si discute di rimpasto. Abbiamo rilanciato sulle questioni che ci stanno piu’ a cuore: la proroga del superbonus fino al 2023, che e’ una misura fondamentale per il rilancio dell’economia. Poi – ha aggiunto – abbiamo tanti dossier fermi: penso alla legge sul conflitto di interessi e quella sulle lobby, che vanno sbloccate in Parlamento. Abbiamo parlato naturalmente anche del Recovery Fund e abbiamo cercato di fare capire che tutti i ministri siamo messi in condizione di approfondire i progetti presentati e cercare di capire quale sia la migliore configurazione di questo piano per il rilancio del Paese”. A stretto giro è arrivata anche la “benedizione” di Luigi Di Maio: “Parlare di poltrone davanti a una crisi come quella che stiamo vivendo è surreale. Oggi a Palazzo Chigi abbiamo incontrato il presidente Giuseppe Conte per confrontarci su temi e obiettivi da raggiungere. Siamo la prima forza politica in Parlamento e il messaggio che abbiamo portato è stato uno: il Governo deve lavorare per gli italiani, punto”. Per il ministro degli Esteri “questa pandemia ci sta mettendo davanti a una dura sfida e dobbiamo rimboccarci le maniche per superare tutte le difficoltà. Bisogna sostenere le imprese, dare loro strumenti e risorse per creare nuovi posti di lavoro. Su questo dobbiamo confrontarci e trovare soluzioni. Il resto non ci interessa. Abbiamo chiesto rispetto su misure molto importanti come il rinnovo dell’ecobonus, il conflitto di interessi, lo stop alle trivelle e l’abbassamento delle tasse. Sono punti centrali per il MoVimento 5 Stelle e ci batteremo facendo sentire il nostro peso in Parlamento. Se ci sono divergenze di vedute se ne discute, ma stop polemiche. Adesso serve uno sprint decisivo per il Paese”, ha concluso Di Maio. Quanto ai Dem, è stato il segretario Nicola Zingaretti a tenere il punto della situazione, dopo circa due ore di vertice: “Credo che si stato un incontro utile che ha ripreso lo spirito iniziato a Palazzo Chigi il 5 novembre, cioe’ di mettere sul tappeto tutti i temi e i nodi per un rilancio dell’azione di governo. Cioè i temi dell’agenda sociale, del lavoro, del rilancio delle imprese, anche la grande questione della sanita’, ma in uno spirito costruttivo. Crediamo che l’azione di governo deve andare avanti e deve andare avanti in uno spirito di grande sintonia con i problemi degli italiani”. Intanto, circolano alcuni rumors che vorrebbero Di Maio e un esponente di spicco del Pd come vicepremier, con Renzi agli Esteri e l’ex capo politico M5S all’Interno, ovviamente negati dai diretti interessati. Insomma, un primo giro che mette da parte il rimpasto in attesa di capire se la crisi ci sarà o meno e se il gran parlare di questi giorni sia solo fantapolitica o qualcosa di più reale. (ITALPRESS).