Gallera “Nuova legge sanità Lombardia sia applicabile”

MILANO (ITALPRESS) – Alla legge 23 del 2015 “porteremo degli aggiornamenti ma io penso che tutti insieme dobbiamo richiamarci a elaborare una nuova legge che sia effettivamente realizzabile, non scrivere cose che non possiamo attuare per mancanza di personale e di risorse”. Lo dice l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera intervenendo oggi all’incontro digitale ‘La cura della sanità lombarda comincia dal territoriò, organizzato da Cgil, Cisl e Uil in vista della scadenza dei 5 anni di sperimentazione della legge 23 del 2015 sull’ ‘Evoluzione del sistema sociosanitario lombardò.
“Penso- continua Gallera- che la legge 23 sia una legge che parte da principi che hanno ancora un validità importantissima, era una legge addirittura in anticipo sui temi che, per prima, si è posta, come il tema della cronicità e quello del superamento della frammentazione tra ospedali e territorio, così come del passaggio dalla ‘curà al ‘prendersi curà”. Questi ultimi, continua l’assessore lombardo, “erano i due grandi pilastri della riforma, insieme alla libertà di scelta che per noi è un principio ineludibile del sistema sanitario lombardo, che ne ha fatto l’eccellenza che è”.
La cosiddetta ‘riforma Maroni della sanità’, per l’assessore contiene “principi che ancora oggi sono non solo attuali ma fondamentali”, come la creazione delle “ASST che oltre agli ospedali operavano sul territorio, superando l’idea delle aziende ospedaliere che si occupavano solo di ciò che succedeva negli ospedali”. Nel quadro del sistema della presa in carico del paziente cronico, Gallera cita anche “l’individuazione di un ‘clinical manager’ e la realizzazione di un piano assistenziale individuale fatto in maniera annuale, con una regia finalizzata all’accompagnamento del paziente non solo non solo nel momento acuto ma in tutto il suo percorso”.
Per il titolare del Welfare lombardo la 23 del 2015 è quindi stata “una legge dalle grande intuizioni che però ha trovato dei limiti nella sua applicazione”, perchè era una legge “senza risorse”, e, precisa, “è qui che dobbiamo lavorare, con quel bagno di realismo, che offrono anche i sindacati”. Secondo Gallera oggi il quadro è favorevole, perchè, rileva, le risorse dipendono “dal livello nazionale” e oggi sono incentivate per fare fronte all’emergenza Covid e a fronte della necessità di rafforzare la medicina territoriale.
(ITALPRESS).