Inps, Tridico “Sforzo straordinario nel 2020”

Ad oggi l’Inps ha pagato il 99,5% del totale delle richieste di cassa integrazione Covid, pari a oltre 28 milioni di prestazioni richieste da 6,7 milioni di lavoratori. Uno sforzo da circa 30 miliardi di euro, che si è aggiunto ad altri bonus, come quello da 800 euro poi diventato 1.000, il bonus baby sitter e il congedo parentale (che hanno riguardato oltre 14 milioni di persone) e che se sommato ai 42 milioni di utenti ordinari, porta a un totale di circa 57 milioni di cittadini o aziende seguiti dall’Istituto previdenziale in questo 2020. “L’efficenza che c’è stata in Inps in questo periodo è stata straordinaria, anche se non compresa. È chiaro che abbiamo avuto delle difficoltà, ma c’è stato da parte nostra uno sforzo enorme, nonostante avessimo gli stessi uomini e le stesse macchine dell’anno scorso, quando abbiamo pagato 13 volte in meno di cassa integrazione”, ha detto Pasquale Tridico, presidente dell’INPS, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia di stampa Italpress.

“Da marzo in poi abbiamo individuato i problemi e migliorato, soprattutto nell’interlocuzione con le persone più fragili e lontane. Abbiamo creato una task force da 150 persone che si sono messe a parlare con le aziende e gli utenti per cercare di migliorare le domande sbagliate o per dare informazioni – ha aggiunto -. Inoltre abbiamo messo su un piano strategico per l’innovazione al 2023, capace di digitalizzare e semplificare tutte le prestazioni dell’istituto e renderle accessibili a quelli meno alfabetizzati dal punto di vista informatico. Il governo ci ha dato risorse e dal prossimo anno potremo aumentare il fabbisogno di 165 informatici perché abbiamo capito che in un’epoca di trasformazione digitale è importante stare sempre di più sulla frontiera tecnologica. Innovazione e formazione sono importanti per il rilancio”.

Innovazione, formazione, ma anche welfare nel futuro dell’INPS, che come ricorda il suo presidente ad Italpress “fa sempre più assistenza, visto che il nostro bilancio è ormai due terzi pensioni e un terzo, pari a 100 miliardi, di prestazioni. Abbiamo iniziato con i bonus alla famiglia e i bonus bebè, poi gli assegni famigliari, gli incentivi all’occupazione dei giovani e alle aziende, è infine il Reddito di cittadinanza. Ormai l’Inps è welfare”. A proposito di Reddito di Cittadinanza, Pasquale Tridico è da molti considerato il vero padre della riforma e la difende a spada tratta, soprattutto dalle accusa, tra l’altro di Confindustria, di non aver portato risultati sotto il punto di vista delle politiche attive del lavoro.

“Ho contribuito alla riforma del Reddito di Cittadinanza. Non mi aspetto da questa riforma un grande balzo sulle politiche attive. Per definizione si indirizza a poveri e persone scarsamente qualificate. Si tratta di un reddito minimo ed è uno strumento di contrasto alla povertà. La parte relativa alla formazione è importante, ma residuale. Soprattutto in questo 2020, con tante persone in Cassa integrazione, il Reddito di Cittadinanza non va giudicato per le politiche attive, ma come un forte strumento di contrasto alla povertà”.

Tridico si è occupato anche di Quota Cento, riforma che sarà lasciata cadere il prossimo anno: “È stato un provvedimento che ha dato un’opzione in più. Avrebbe forse potuto diversificare l’opzione. Penso più a una riforma delle pensioni flessibile, in base al lavoro che fai” ha commentato il numero uno di Inps. Una riforma che invece il governo dovrebbe pensare di realizzare per Tridico è quella della Pensione di Garanzia. “Pensiamo ad esempio a periodi come quello attuale, in cui in tanti si troveranno un anno contributivo in meno – ha spiegato -. È giusto pensare ad una soglia al di sotto della quale un pensionato non può stare. La pensione che è inclusa nel Reddito di Cittadinanza è un primo passo verso la pensione di garanzia. In quella direzione bisogna andare. Penso che il 2021 possa essere l’anno giusto per realizzarla”.

Infine, Tridico ha voluto focalizzarsi sullo strumento del Recovery Fund: “Considerando l’opportunità che l’Italia ha, all’interno del contesto europeo, in questa fase di ripresa sono confortato in vista del futuro. L’Italia sta giocando bene la sua partita all’interno del contesto europeo. C’è stato un coordinamento, un aiuto concreto da parte della Commissione Europea e della Bce. I mercati finanziari sono abbastanza tranquilli e quindi si è creata la condizione necessaria per una stabilità finanziaria e monetaria – ha detto -. Il Recovery Fund da 209 miliardi servirà per progetti innovativi, di transizione tecnologica e ambientale. Se non prendiamo al volo l’opportunità di questa rivoluzione della digitalizzazione, e oggi abbiamo l’occasione e i finanziamenti per farlo, avremo grandi ritardi rispetto ai paesi più avanzati”.

(ITALPRESS).