Università di Palermo, il 5,7% dei laureati è fondatore di impresa

PALERMO (ITALPRESS) – Il 5,7% dei laureati dell’Università di Palermo è fondatore di impresa (si tratta, complessivamente, di 3.438 laureati). Sul complesso dei laureati la quota di fondatori è pari al 7,1% (corrispondenti a 205.137 laureati). E’ quanto emerge dal Rapporto 2020 “Laurea e Imprenditorialità” del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, nato dalla collaborazione con il dipartimento di Scienze Aziendali
dell’Università di Bologna e Unioncamere, e disponibile su
www.almalaurea.it/universita/altro/2020/laurea-imprenditorialita.
Il Rapporto rappresenta il primo studio sull’imprenditorialità dei laureati in Italia e ha come obiettivo quello di fornire un’analisi dettagliata e completa del fenomeno dell’imprenditorialità dei laureati in Italia, in un arco temporale di oltre vent’anni.
Tra i laureati fondatori di impresa dell’Università di Palermo, gli uomini rappresentano il 49,1% dei fondatori mentre le donne il 50,9% (sul complesso dei laureati le percentuali sono, rispettivamente, pari a 37,9% e 62,1%); il 49,1% dei fondatori ha padre imprenditore o libero professionista (quota decisamente superiore al 30,4% osservato sul totale dei laureati), il 9,8% ha padre dirigente o direttivo/quadro, il 29,9% impiegato e il 9,5% operaio (sul complesso dei laureati tali percentuali sono, rispettivamente, pari a 11,0%, 42,8% e 14,5%). La tendenza è sostanzialmente confermata se si prende in considerazione la professione della madre; tra i fondatori il 56,4% ha una laurea di primo livello (rispetto al 65,5% del complesso dei laureati), mentre il 43,6% ha una laurea di secondo livello (quota superiore al 34,5% osservato sul complesso). I gruppi disciplinari più rappresentati sono: politico-sociale (11,6%), economico-statistico (10,6%) e architettura (10,1%).
Il 49,9% dei fondatori ha creato la propria impresa prima di conseguire la laurea (il 15,8% prima di iscriversi all’università, il 34,1% durante gli studi universitari), il 28,3% entro il terzo anno dalla laurea (il 10,2% entro il primo anno dalla laurea, il 9,7% tra il primo e il secondo anno, l’8,4% tra il secondo e il terzo anno dal titolo), il 21,7% dopo il terzo anno dalla laurea; il 95,6% dei fondatori ha creato un’impresa nella regione sede dell’ateneo di conseguimento del titolo, lo 0,2% in una regione differente ma nella medesima ripartizione geografica dell’ateneo, il 4,2% in una ripartizione geografica differente rispetto a quella degli studi universitari; l’88,9% dei fondatori ha avviato una sola attività imprenditoriale, mentre l’11,1% è un cosiddetto fondatore seriale, ossia ha fondato più imprese; tra i fondatori, il 31,6% ha fondato una società di persone o di capitale; tra questi, il 7,6% ha fondato l’impresa con compagni di università (il 2,0% con compagni di corso).
Sono definiti “joiner” coloro che hanno acquisito una quota di capitale in impresa, maggiore o uguale al 10%, in un momento successivo alla fondazione della stessa. Dai dati emerge che i joiner rappresentano l’1,3% dei laureati dell’Università di Palermo (si tratta, complessivamente, di 756 laureati). Sul complesso dei laureati la quota di joiner è pari al 2,3%
(corrispondenti a 66.098 laureati).
Tra i laureati joiner dell’ateneo palermitano gli uomini rappresentano il 47,2%, le donne il restante 52,8% (sul complesso dei laureati tali quote sono, rispettivamente, pari a 37,9% e 62,1%); ? il 71,1% è figlio di un imprenditore o libero professionista (rispetto al 30,4% del totale laureati); decisamente minore la quota di figli di dirigenti o direttivi/quadri (6,7% rispetto all’11,0%), impiegati (17,4% rispetto al 42,8%) e operai (4,0% rispetto al 14,5%).
La tendenza è sostanzialmente confermata se si prende in considerazione la professione della madre; il 53,3% ha una laurea di primo livello, mentre il 46,7% una laurea di secondo livello (per il complesso dei laureati le percentuali sono, rispettivamente, pari a 65,5% e 34,5%). I gruppi disciplinari più rappresentati sono: architettura (12,6%), economico-statistico (12,2%) e giuridico (10,8%).
Il 59,8% dei laureati joiner ha acquisito una quota in impresa prima del conseguimento del titolo (il 16,7% ancora prima di iscriversi all’università, il 43,1% durante gli studi), mentre il 40,2% l’ha fatto dopo aver conseguito il titolo (in particolare, il 6,2% entro un anno dal titolo, il 6,9% tra il primo e il secondo anno e il 7,1% tra il secondo e il terzo anno); il 95,6% ha acquisito una quota di capitale in un’impresa con sede nella stessa regione dell’ateneo in cui ha conseguito la laurea, lo 0,3% in un’impresa con sede in una regione differente ma nella stessa ripartizione geografica dell’ateneo, il 4,1% in un’impresa con sede in una ripartizione geografica diversa da quella dell’ateneo.
Tra le imprese fondate dai laureati dell’Università di Palermo, il 3,4% ha sede al Nord (rispetto al 38,4% delle imprese fondate dal complesso dei laureati), l’1,2% ha sede al Centro (rispetto al 22,1%) e il 95,4% al Sud (rispetto al 39,5% delle imprese fondate dal complesso dei laureati); il 67,1% è una ditta individuale, il 19,2% una società di capitale e il 13,7% una
società di persone. Tra le imprese fondate dal totale dei laureati, tali quote sono rispettivamente pari a 60,2%, 24,8% e 15,0%; il 40,7% delle imprese risulta cessata rispetto al 44,0% osservato tra le imprese fondate dal complesso dei laureati; in termini di fatturato, il 95,9% è una micro impresa, il 3,6% una piccola impresa, lo 0,5% è una media impresa e lo 0,0% è una grande impresa. Tra le imprese fondate dal complesso dei laureati il 94,4% è una micro impresa, il 5,0% una piccola impresa, lo 0,5% una media impresa e lo 0,1% è una grande impresa; considerando le società di capitale fondate dal 2013 al 2019, il 3,5% è una start-up innovativa (è il 5,6% tra le società di capitale fondate dal complesso dei laureati nel medesimo periodo); le imprese femminili sono il 43,3% rispetto al 38,0% osservato tra le imprese fondate dal complesso dei laureati.
(ITALPRESS).