Mafia, clan catanese gestiva scommesse on line per 32 mln

CATANIA (ITALPRESS) – Era sulla piattaforma di gioco on Line denominata ‘Raisebet24.com’ che il clan Santapaola-Ercolano faceva affari con le scommesse illegali. È quanto ricostruito dai finanzieri di Catania che hanno arrestato 14 persone (12 in carcere e due ai domiciliari) e disposto l’interdizione per altre nove persone. Tra gli indagati raggiunti dalla misura cautelare ci sono i fratelli Carmelo e Giuseppe Placenti, già arrestati a novembre 2018 con l’operazione ‘Revolution Bet’, affiliati del gruppo di Lineri (frazione di Misterbianco) del clan. Inchiesta che portò allo scioglimento del Comune di Misterbianco per mafia. La piattaforma di gioco non autorizzata a operare in Italia era di proprietà di una società maltese per nascondere il legame con il territorio nazionale e le connessioni con la criminalità organizzata. È stata poi organizzata, sempre a cura dell’associazione criminale, la raccolta illegale di scommesse da banco sull’intero territorio nazionale, attraverso una rete di agenzie,collegate, quali centri di trasmissione dati, alla piattaforma di gioco. Le indagini hanno permesso di accertare che solo una parte minimale delle scommesse avveniva on line, mentre la maggior parte delle puntate è stata fatta in presenza e pagate in contanti.

L’analisi dell’operatività del sito internet – verso cui affluivano tutte le puntate – ha permesso di evidenziare che il totale della raccolta delle scommesse è stata pari a 32 milioni di euro, mentre la società maltese, che in realtà ha operato come stabile organizzazione sul territorio nazionale, ha evaso le imposte sui redditi per oltre 30 milioni di euro. Gli importi delle scommesse, raccolte dalle varie agenzie sul territorio nazionale, e i proventi dell’evasione, complessivamente pari a oltre 62 milioni di euro sono poi affluiti nei conti della società maltese e, da lì, ulteriormente riciclati nell’acquisito di terreni, fabbricati, società in Italia (Puglia ed Emilia-Romagna) e in Germania.
Durante le perquisizioni i finanzieri hanno sequestrato quasi 180 mila euro in contanti, nascosti nel doppio fondo di un’autovettura. Sequestrato anche il rilevante patrimonio dell’associazione: disponibilità finanziarie, disponibili su conti correnti in Italia, Malta e Polonia, per un valore di 62 milioni di euro, fabbricati e terreni in Emilia Romagna e Puglia, una società in Germania, operante nel settore della ristorazione,
per un valore complessivo di 80 milioni di euro.
(ITALPRESS).