Puglia, presentato il premio letterario “Stefano Fumarulo”

BARI (ITALPRESS) – E’ stato presentato in regione Puglia il Premio Letterario “Stefano Fumarulo”.
Sono intervenuti il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il sindaco di Bari Antonio Decaro, il garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà Stefano Rossi e il presidente dell’associazione Falcone, Corrado Berardi
In occasione dei 25 anni dalla sua nascita, l’Associazione “Giovanni Falcone” ha infatti organizzato il Premio Letterario Fumarulo, dedicato alla memoria del dirigente regionale Stefano Fumarulo, scomparso prematuramente nell’aprile del 2017.
Un progetto nato circa tre anni fa grazie al presidente Corrado Berardi, al segretario Antonio Fioretti, scomparso pochi giorni fa e al Garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive delle libertà, il dottore Piero Rossi.
Stefano Fumarulo ha sempre dedicato la sua vita alla lotta alla criminalità, oltre ad aver lottato a fianco delle persone più deboli contro il caporalato e ogni tipo di mafia, sia personalmente che in qualità di dirigente regionale, unendo professionalità e rigore tecnico. Proprio per questo motivo si è imposto come modello di virtù etica e sociale, di legalità e solidarietà, e soprattutto come modello per le nuove generazioni e per chi vuole cambiare la rotta della propria vita.
A lui è dunque dedicato il Premio Letterario, che vedrà coinvolti i detenuti delle carceri di Puglia e Basilicata.
“Le parole sono insufficienti – ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – per esprimere la gratitudine mia personale verso l’associazione di Corrado Berardi. E’ chiaro che è un momento importantissimo questo premio letterario che chiede ai detenuti di tutte le carceri italiane di ricordare Stefano e di comporre poesie per lui o dedicate alla legalità, e alla rinascita che il Paese deve avere anche rispetto ai suoi sbandamenti, alle sue perdite di coscienza.
Per 20 anni, Stefano Fumarulo è stato un punto di riferimento insieme al Comune di Bari, alla Regione e ai comuni di tutta la Puglia, nella lotta non repressiva alla criminalità organizzata, in favore dei migranti, del loro coinvolgimento in termini di legalità e di utilità economica. Sono grato a tutti coloro che si sono adoperati per il successo di questa iniziativa”.
Secondo il garante Stefano Rossi “Quando Corrado Berardi è venuto a proporci un concorso letterario riservato a persone private della libertà, non abbiamo avuto dubbi sull’efficacia dell’azione, corroborata dall’essere intitolata alla memoria di Stefano Fumarulo, con cui abbiamo sempre svolto attività insieme, sia durante la sua esperienza comunale che regionale. E’ importante che il premio si rivolga ai detenuti non solo per ambizioni riabilitative orientate all’educazione alla legalità, quanto piuttosto per il senso di legalità che deve pervadere l’assunzione di responsabilità che lo Stato ha nei confronti dei detenuti stessi, facendogli espiare la pena conferendo sempre maggiore significatività al tempo trascorso in carcere. E’ importante dedicarsi alla letteratura, alle espressioni di bellezza, alla fruizione di strumenti che siano effettivamente efficaci rispetto al percorso di chi sta espiando una pena privato della sua libertà”.
Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha dichiarato di essere “orgoglioso di presentare oggi il premio letterario intitolato a Stefano Fumarulo, che è stato non solo un amico e un prezioso collaboratore del Comune di Bari ma anche una persona capace e determinata, che ha promosso un nuovo protagonismo civico nel contrasto alle mafie e all’illegalità. Stefano ha saputo smuovere le coscienze di tanti indicando una strada nuova dentro e fuori le istituzioni per il contrasto alla criminalità organizzata, e nei suoi anni al Comune di Bari non ha mai mancato di tendere la mano alle famiglie delle vittime innocenti di mafia, come pure ai minori provenienti da famiglie criminali, cui credeva fosse doveroso offrire un’alternativa a una strada già segnata.
Stefano è stato per molti versi un precursore: ha creduto nei ragazzi e nelle ragazze, nella possibilità di coltivare l’antimafia sociale nelle scuole, nelle carceri, nei luoghi della partecipazione e ha ideato progetti e azioni innovative anche in materia di riutilizzo dei beni confiscati che nella nostra regione non si erano mai visti. A distanza di quattro anni dalla sua prematura scomparsa, il vuoto che ha lasciato resta incolmabile, ma la sua eredità morale prosegue nelle persone e nelle realtà che lo hanno accompagnato nel suo cammino.
In questo senso lanciare un concorso letterario che renda protagonisti i detenuti delle carceri pugliesi e lucane ha un valore profondo perchè è un modo per spingersi al di là dei muri – fisici e mentali- per ascoltare le voci, i pensieri e le parole di chi vive privato della propria libertà”.
(ITALPRESS).