Eurogruppo, corsa contro il tempo per il Recovery Fund

MILANO (ITALPRESS) – Olanda e Finlandia sono i due Paesi in prima linea nel gruppo dei “frugali” che nei mesi scorsi hanno posto molti ostacoli sulla strada del Recovery Fund. Dalla riunione dell’Eurogruppo (ministri finanziari dell’area euro) che si è svolto oggi in videoconferenza emerge però che saranno gli ultimi a presentare a Bruxelles il progetto definitivo per accedere ai fondi europei. L’Olanda per le difficoltà delle trattativa per il nuovo governo dopo le elezioni di marzo. Il premier Mark Rutte, pur essendo uscito rafforzato dalle urne non ha ancora i numeri per governare. La Finlandia, dal canto suo, ha comunicato che non sarà in grado di rispettare la scadenza del 30 aprile. Così è ormai certo che i primi ad arrivare saranno i progetti elaborati da Francia, Spagna, Grecia e Portogallo.
L’Italia, principale beneficiaria degli aiuti, non è ancora pronta anche se dovrebbe essere in grado di rispettare i tempi. Un ritardo definito fisiologico, dal commissario Paolo Gentiloni nel corso della conferenza stampa finale, tenuto conto che il cambio di governo nel primo trimestre ha causato un pò di pausa nei lavori. “Ma vi sposso assicurare – ha aggiunto – che adesso questo lavoro procede a tutta velocità”. Con il coinvolgimento del presidente del Consiglio, Mario Draghi, e del ministro dell’Economia Daniele Franco – ha spiegato – siamo piuttosto fiduciosi che avremo un buon piano”.
In ogni caso, la data del 30 aprile non è tassativa. “Prevediamo di ricevere la maggior parte dei piani entro il 15 maggio”. Il vero problema è la Germania visto che la Corte Costituzionale ha accolto il ricorso presentato dall’economista di estrema destra Bernd Lucke, fondatore della AfD il partito tedesco anti-euro da cui poi è poi uscito – e successivamente della Lkr (Riformatori liberalconservatori) ha presentato – insieme ad altri 2.200 cittadini, organizzati nel movimento politico Bundnis Burgerwille – un’istanza per bloccare l’adesione di Berlino al piano di aiuti europei. Il governo tedesco ha rassicurato Bruxelles, sostenendo che non c’è troppo da preoccuparsi, perchè non è la prima volta che le toghe di Karlsruhe prendono in ostaggio uno strumento finanziario dell’Ue o della zona euro, salvo liberarlo pochi mesi dopo. La questione è quanto rallenterà il processo per far entrare in funzione il Recovery fund.
(ITALPRESS).
Il presidente dell’Eurogruppo, Pascal Donohoe, è ottimista: “La proiezione del Fmi -dice- mostra una crescita maggiore in Europa nel 2022, rispetto agli Stati Uniti. Inoltre, non bisogna dimenticare che confrontare la crescita del pil su base pro capite è più appropriato perchè ci sono diversi sviluppi demografici in Europa e negli Stati Uniti, una vecchia storia. E su base pro capite, la crescita del Pil in Europa e negli Stati Uniti è tradizionalmente molto simile”.
(ITALPRESS).