Cresce gestione informatizzata delle aziende zootecniche

ROMA (ITALPRESS) – A dicembre 2020, secondo i dati Istat, sul territorio italiano sono presenti 458.534 aziende zootecniche. Di queste, il 61,7% alleva specie bovine, bufaline, suine e ovi-caprine. Rispetto al 2019, si stima una notevole contrazione del numero di aziende (pari a 282.759) che allevano le specie target. Il calo interessa tutte le ripartizioni geografiche, soprattutto il Centro, dove si registra una flessione del 7,2% rispetto alla media nazionale di -4,8%. L’accesso a una connettività veloce e affidabile, la disponibilità di capitale umano in possesso delle competenze necessarie per usare strumenti tecnologici evoluti, la scelta del digitale come investimento necessario anche se costoso, sono elementi di innovazione per la competitività e la sostenibilità delle produzioni delle aziende zootecniche, che però soffrono ancora un forte divario digitale.
Nel 2020, quasi una azienda su tre è dotata di personal computer, di una connessione e delle competenze digitali. Nel complesso il 52,8% delle aziende zootecniche italiane ha dichiarato di utilizzare una connessione in banda larga. La quota di aziende con più di 5 addetti collegate in rete raggiunge l’82,6% contro il 59,3% di quelle con 2-5 addetti e il 39,0% delle aziende con un addetto. Sul territorio invece la maggiore diffusione di connessioni veloci si rileva tra le aziende del Nord-ovest (63,1%) e del Nord-est (61,4%). La presenza di siti web e profili aziendali sui social network, interessa però soltanto il 16,1% delle aziende intervistate. Ancora una volta la dimensione aziendale svolge un ruolo cruciale: è presente online il 47,1% delle aziende zootecniche con più di 5 addetti, il 17,9% di quelle con 1-5 addetti e il 9,0% delle aziende con un solo addetto. A livello territoriale, le aziende localizzate al Centro mostrano una propensione maggiore all’utilizzo dei siti web o dei social network. Per quanto riguarda i processi che permettono di automatizzare diverse operazioni, come la mungitura, il monitoraggio della qualità del latte, del benessere dell’animale e del suo comportamento, l’utilizzo è più diffuso al Nord-ovest (52,1% contro una media nazionale del 38,5%) mentre la ripartizione centrale è quella in cui si registra la minore propensione (26,4%). Per quanto riguarda i sistemi o i macchinari di zootecnia di precisione introdotti nell’attività produttiva, i più diffusi sono i sistemi informatici per la gestione della mandria (47,8%), seguono i sistemi per il monitoraggio dell’attività produttiva e riproduttiva della mandria (41,0%), quelli deputati alla gestione in remoto dell’identificazione degli animali (29,9%) e i robot di mungitura (21,4%).
(ITALPRESS).