Banca Ifis, nel primo trimestre utile netto 20,1 milioni

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, presieduto dal Vice Presidente Ernesto Furstenberg Fassio, ha approvato i risultati dei primi tre mesi 2021. Al 31 marzo 2021 l’utile netto di pertinenza della Capogruppo si attesta a 20,1 milioni di euro, in aumento di 10 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2020 (escludendo da quest’ultimo la plusvalenza straordinaria di 24,2 milioni di euro e il relativo effetto fiscale per la cessione dell’immobile milanese di Corso Venezia). L’utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking registra un incremento del 40,5% rispetto al 31 marzo dell’anno precedente e si attesta a 15,3 milioni di euro. Tale variazione è determinata dalla crescita del margine di intermediazione per 11,2 milioni di euro e da minori rettifiche di valore per rischio di credito per 5,3 milioni di euro rispetto al primo trimestre dello scorso anno. I costi operativi sono complessivamente aumentati di 8,8 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2020.

Al 31 marzo 2021 il totale della raccolta è di 9.735,3 milioni di euro, -1,7% rispetto alla fine dell’esercizio 2020. Posizione patrimoniale rafforzata con CET1 all’11,77% (+0,48% rispetto al 31 dicembre 2020); Margine di intermediazione totale a 137,7 milioni di euro in crescita del 30% rispetto al primo trimestre 2020; Costo del credito pari a 16 milioni di euro inclusi gli 8 milioni di euro di accantonamenti addizionali su crediti in bonis nell’ambito di ulteriore prudenza in relazione allo scenario Covid-19. Solida posizione di liquidità: circa 1,2 miliardi di euro al 31.03.2021 tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore a 1.400%). Raccolta retail stabile a 4,5 miliardi di euro. Dividendo di 0,47 euro per azione in pagamento il 26 maggio.

«Banca Ifis è un’organizzazione unica, molto resiliente e capace di presidiare specifici business che richiedono un grado di competenza distintiva elevata», commenta Frederik Geertman, amministratore delegato del Gruppo, commentando i risultati del primo trimestre 2021. «I risultati del primo trimestre, che si chiude con un utile netto di periodo di 20,1 milioni di euro, confermano dunque la validità di un modello basato su qualità e specializzazione che ha oggi buone performance industriali – prosegue -. Il business commerciale ha dimostrato grande dinamicità e maggiori erogazioni soprattutto nei mutui garantiti da Mediocredito Centrale, riportando ricavi pari a 65 milioni di euro, in crescita del 21% rispetto al primo trimestre 2020. Stiamo accelerando sulla digitalizzazione dei processi in ottica di efficienza, velocità e omnicanalità, raccogliendo già concreti contributi commerciali. Nel primo trimestre del 2021, un quinto dei nostri nuovi clienti è stato acquisito digitalmente. L’obiettivo è incorporare la tecnologia nei nostri processi e offrire ai clienti un’esperienza “a misura di impresa”. Le nuove piattaforme consentiranno non solo il marketing dei prodotti della Banca ma anche e soprattutto la gestione più automatizzata del back office per focalizzare persone e competenze su attività a alto valore aggiunto».

«La performance del business Npl, con ricavi pari a 58,3 milioni di euro, +35% rispetto al primo trimestre 2020, beneficia della normalizzazione dell’attività dei tribunali e della migliore gestione dei piani di recupero volontari con l’aumento dei “saldi e stralci” sui piani di rientro più incerti, sulla base dell’analisi di ogni singola posizione. Nel business Npl la strategia è volta a ottimizzare l’attività di servicing in termini di costi e tempistiche di recupero: in questi primi tre mesi dell’anno abbiamo raggiunto il massimo storico per i recuperi di cassa sui portafogli acquistati che si attestano a 81 milioni di euro, in incremento del 24% rispetto al primo trimestre 2020 – sottolinea Geertman -. Il costo del credito è stato pari a 16 milioni di euro e include 8 milioni di euro di accantonamenti addizionali su crediti in bonis nell’ambito di ulteriore prudenza in relazione allo scenario Covid-19. Abbiamo dedicato una particolare attenzione al monitoraggio dei crediti in moratoria con un’analisi per settore e per le principali posizioni. I primi feedback sono positivi: ad oggi un terzo dei nostri clienti ha scelto di anticipare la ripresa dei pagamenti delle proprie rate che beneficiavano delle moratorie grazie al progressivo miglioramento del contesto macroeconomico. Il CET1 ha raggiunto l’11,77%, calcolato escludendo l’utile del trimestre. L’allocazione del capitale sarà fatta in base alla redditività delle singole unità di business e dei singoli progetti, mantenendo comunque la diversificazione del business commerciale e gli Npl che ha confermato la sua valenza anche nella crisi del Covid-19», conclude Geertman.

(ITALPRESS).