Moda, Pauline Ducruet “Mamma Stephanie coraggiosa, obbligo sostenibilità”

MILANO (ITALPRESS) – Nonna Grace? «Ha segnato il suo tempo, è stata sicuramente una proto influencer della sua epoca». Mamma Stéphanie? «Lei è stata davvero coraggiosa quando lanciò la sua linea di moda Pool Position. Voleva farlo e l’ha fatto. E riconosco che aveva un grande senso dello stile, bellissima quella sua linea di moda che è stata davvero un simbolo degli anni 80…i suoi costumi, favolosi. Per me invece, il primo capo che ho creato è stata una giacca in jeans upcycled che conservo gelosamente ancora oggi». Pauline Ducruet (figlia della principessa Stéphanie di Monaco e di Daniel Ducruet) si racconta in esclusiva a 7 del Corriere della Sera intervistata da Enrica Roddolo, giornalista del Corriere che firma su Corriere.it i commenti On Royalty, in libreria con il nuovo libro “Filippo and the Queen” (Cairo), dedicato ai Windsor.
La figlia di Stéphanie, nipote del principe Alberto II e di Carolina di Monaco, parla della sua passione per la moda diventata una professione con lancio della sua maison Alter Design in vendita alle Galeries Lafayette di Nizza e online, anche sulla piattaforma di moda online Wolf & Badger, il concept store di tendenza a Londra per marchi indipendenti con un’anima sostenibile, e sulla piattaforma Talia Collective.
«Ho sempre sognato di creare moda, sin da piccola – dice Pauline -. Poi ho studiato alla Marangoni a Parigi e alla Parsons a New York… e ho fatto anche delle internship in Louis Vuitton, e anche da Vogue… così ho potuto vedere l’altra faccia del fashion: decisamente meno glamour, e con la gente che lavora sodo dietro le quinte».
16ma nella linea di successione al trono dei Grimaldi si mette alla prova con la moda. «Però sono io che disegno gli abiti e ho studiato fashion design per misurarmi con la moda. Poi il giudizio spetterà ai consumatori: sono loro che se si ritroveranno nei miei capi li compreranno».
Lei dice di comprare anche abiti vintage. «La sostenibilità è obbligatoria oggi, e non solo quella dei materiali ma una sostenibilità sociale. Poi il vintage, oh si certo che ho indossato capi vintage, come tutti i giovani adoro il vintage! Per l’estate? Un costume, short di jeans e camicia bianca».
Prima di disegnare moda è stata una sportiva (tuffi). «Tuffandomi ho capito l’importanza della perfezione di quanto si fa e anche direi a lavorare con impegno già da bambina».
A ottobre 2021 Monaco anticipa a 7 che toccherà a lei inaugurere l’Expo di Dubai il padiglione di Monaco 360. «Sarò parte del progetto di Monaco all’Expo nel Golfo e ovviamente sono orgogliosa e onorata di poter portare le mie creazioni su un palcoscenico così internazionale. Ma non solo, sono felice di avere l’occasione di dimostrare che Monaco non è solo il Casinò e le supercar, ma è una realtà produttiva fatta di tecnologia, impegno sostenibile: stiamo facendo molto anche se siamo un piccolo Paese».
Sono le stesse parole di suo zio il principe Alberto II, paladino della sostenibilità anche con la sua fondazione FpA2. Un lavoro di squadra, o di competizione, in famiglia? «Mio zio Alberto è molto attivo sul fronte green, ma non è che io mi prendo cura di queste tematiche per questo. Piuttosto perché è un progetto generazionale: la mia generazione è più attenta e sensibile a questi temi».
(ITALPRESS)