Due quarti posti per gli azzurri a Tokyo

TOKYO (GIAPPONE) (ITALPRESS) – Dopo lo splendido argento dello sciabolatore Luigi Samele arrivato ieri, oggi la seconda giornata del programma della scherma all’Olimpiade di Tokyo 2020 ha un retrogusto amaro per l’Italia dovuto ai due quarti posti ottenuti dagli atleti azzurri. Alice Volpi nel fioretto femminile, dopo aver vinto il derby nei quarti contro Arianna Errigo, si è arresa alle due russe Deriglazova e Korobeynikova rispettivamente in semifinale e nella sfida per la medaglia di bronzo. Stesso destino per lo spadista Andrea Santarelli, sconfitto prima dall’ungherese Siklosi per 15-10 e poi dall’ucraino Reizlin 15-12 nel match valido per il terzo gradino del podio. Nel tabellone da 32 del fioretto femminile parte bene Alice Volpi: primo ostacolo saltato contro l’ungherese Kondricz, sconfitta 15-5. Ok anche Arianna Errigo che ha affrontato l’egiziana Elsharkawy, dominandola per 15-2. Subito fuori invece Martina Batini, battuta 15-10 dall’ungherese Kreiss che, dopo un ottimo inizio della toscana, si è impadronita dell’assalto e ha costretto l’azzurra alla precoce eliminazione. Negli ottavi di finale non c’è scampo per la canadese Gou sotto i colpi di Arianna Errigo: 15-8 per la brianzola in un match a senso unico. Soffre maledettamente ma vince Alice Volpi contro la tedesca Ebert: 15-13 per la senese dopo una super rimonta da 2-7, tirando fuori qualità e orgoglio. Arriva così il momento del derby azzurro che vale la semifinale: Alice parte fortissimo, piazza un parziale di 10 stoccate e quando Arianna prova a rientrare è troppo tardi. Finisce 15-7. Lo stop per Alice arriva in semifinale contro la campionessa olimpica di Rio 2016 Inna Deriglazova, che prende il comando del match fin dal principio e lo conclude per 15-10 in suo favore. Nella finale per il bronzo contro Larisa Korobeynikova l’azzurra si porta persino in vantaggio sul 14-13, ma a quel punto la russa piazza due stoccate decisive che le regalano la medaglia. Era dai Giochi di Seul 1988 che la squadra femminile italiana non rimaneva senza medaglia nella prova individuale. L’oro va all’americana Lee Kiefer, capace di battere Deriglazova 15-13 in finale. Nella spada maschile, ottimo esordio nei 16esimi di finale di Andrea Santarelli, che ha superato il russo Khodos per 15-10. Amara sconfitta per Enrico Garozzo contro il giapponese Kano (15-12) e stesso destino per Marco Fichera battuto dal kazako Kurbanov (15-7). Concentrato e incisivo, Santarelli si ripete anche negli ottavi, battendo il francese Bardenet per 15-11 e staccando il biglietto per i quarti di finale. Qui, con un assalto capolavoro, rimonta dal 4-8 il giapponese Jamada, sorpassando nel momento decisivo e chiudendo sul 15-13. In semifinale contro Siklosi regna per lunghi tratti l’equilibrio, prima del break finale dell’ungherese che chiude 15-10 e dirotta Santarelli alla sfida per il bronzo. L’avversario in questo caso è l’ucraino Igor Reizlin: l’azzurro parte bene, ma poi nel finale cede sul 15-12. Il titolo olimpico va a sorpresa al 24enne francese Romain Cannone, medaglia d’argento per Siklosi sconfitto in finale 15-10. Qualche lacrima d’amarezza, ma anche tanto orgoglio. Alice Volpi e Andrea Santarelli sfilano in zona mista, dopo i rispettivi quarti posti, a testa altissima nonostante il rimpianto, a caldo inconsolabile, di una medaglia sfumata all’Olimpiade di Tokyo 2020. “Ho sofferto forse troppo la tensione in mattinata, e sono arrivata sfinita agli assalti decisivi. Ma non è una scusa, non può nè vuole esserlo. Ho buttato via un’occasione importante, una medaglia che meritavo. Questo, però, è lo sport”, l’analisi della fiorettista senese. “So che tanti amici hanno tifato per me fin dalla notte, sarei voluta salire su quel podio anche per loro. Mi dispiace non essere riuscita. Forse sentirò la delusione ancora per 24 ore, ma poi quando torneremo in pedana per la prova a squadre saremo sicuramente cariche. Avremo ancora più voglia di far bene, per noi e per l’onore del fioretto italiano”, la promessa di Alice Volpi. Andrea Santarelli le sta accanto. E le fa eco: “Non mi sento di dire d’aver tirato male, tantomeno di non aver combattuto. Evidentemente i miei avversari hanno avuto qualcosa in più. Pensare a quel podio senza di noi fa male, inutile girarci intorno, ma si ricomincia dalla gara a squadre”, le parole dello spadista umbro. Con il pensiero già rivolto alla prova per Nazioni di venerdì prossimo: “Siamo forti e competitivi, la squadra non è solo una somma di quattro individualità ma è anche coesione e in questo senso abbiamo un plus-valore. Perchè in gare così l’Italia riesce ad unirsi e a dare sempre qualcosa in più”.
(ITALPRESS).