Ucraina, colpito un centro commerciale a Kremenchuk. Almeno 10 i morti

KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – Morti e feriti, nel tardo pomeriggio, a Kremenchuk, nel cuore dell’Ucraina. Un missile russo ha colpito in pieno un centro commerciale, che a quell’ora, secondo le autorità, ospitava un migliaio di persone. Al momento le vittime accertate sono dieci e fra i quaranta feriti numerosi sono in gravi condizioni ma il bilancio potrebbe aggravarsi. “Un crimine di guerra e contro l’umanità”, lo ha definito il governatore della regione di Poltava, Dmytro Lunin, mentre Zelensky ha osservato che lo shopping centre non costituiva “nessun pericolo per l’esercito russo” e non aveva “alcun valore strategico”.
La giornata di oggi, in precedenza, era stata caratterizzata soprattutto dall’intervento accorato al G7 dello stesso presidente ucraino, in diretta video da Kiev, e dal pieno sostegno garantito dai sette “grandi” nell’ultima giornata di lavoro, in Baviera, del gruppo che unisce le economie più avanzate del pianeta. Da Zelensky, che è intervenuto dalla Capitale, sono giunte sostanzialmente cinque richieste: dal punto di vista militare nuovi sistemi antiaerei di difesa e garanzie di sicurezza anche in chiave futura; un aiuto concreto nello sblocco delle esportazioni di grano; un altro pacchetto di sanzioni a Mosca e naturalmente un impegno per la futura ricostruzione. Il presidente ha ringraziato i partner per il loro costante appoggio in un momento in cui la guerra sembra entrata nella fase decisiva. I leader di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Canada, Giappone ed Italia hanno assicurato che l’Occidente rimarrà a fianco di Kiev.
“Continuiamo a condannare l’aggressione brutale, non provocata, ingiustificabile contro l’Ucraina dalla Russia, aiutata dalla Bielorussia”, hanno sottolineato nel documento finale i leader del G7. “Siamo uniti con l’Ucraina – ha osservato Draghi – perché se l’Ucraina perde, tutte le democrazie perdono. Se l’Ucraina perde, sarà più difficile sostenere che la democrazia è un modello di governo efficace”. Boris Johnson si è invece detto “impressionato dall’unità continua” dei partner occidentali. “Non c’è un accordo che il presidente Zelensky possa realmente fare; il G7 e chi sostiene l’Ucraina nel mondo deve continuare ad aiutare gli ucraini a ricostruire l’economia, a esportare il grano e a proteggersi”. Il numero uno di Downing Street ha osservato che la situazione sul campo, in Donbass, resta complicatissima, ma Kiev fin qui ha evidenziato “una capacità incredibile di resistere e di modificare la situazione a livello militare”. Sostegno a Zelensky anche dalle parole del cancelliere tedesco Scholz, che più cautamente ha anche sottolineato che bisogna assolutamente evitare “un conflitto fra Nato e Russia”.
Al solito più duri i vertici di Alleanza Atlantica e Ue: “Nel Summit della Nato (previsto domani a Madrid, n.d.r.) gli alleati indicheranno la Russia come la più grave minaccia diretta alla nostra sicurezza. Così come verrà menzionata la Cina”. A dirlo il segretario generale Jens Stoltenberg, mentre Charles Michel, presidente del Consiglio dell’Unione Europea, ha osservato senza mezzi termini che “il Cremlino va sconfitto in Ucraina. Soldi, armi e sostegno politico. Tutti mobilitati per Zelensky e l’Ucraina”.
Sul fronte, oltre ai missili su Kremenchuk, sono state le truppe di Kiev ad effettuare oggi un attacco pesante sull’Isola dei Serpenti, snodo nevralgico sul Mar Nero. Sarebbe stato colpito un sistema antiaereo russo: l’obiettivo è di rioccupare completamente quei pochi chilometri di terra in mezzo al mare, per evitare che Mosca possa avvalersi di un avamposto da cui tentare l’assalto ad Odessa. Dalla regione di Lugansk è giunto invece il drammatico appello del governatore militare Gaiday: la situazione, attorno a Lysychansk, è “molto difficile”, si consigliano i civili rimasti di andarsene al più presto. “Salvate voi stessi e i vostri cari, prendetevi cura dei vostri bambini”. E da Mariupol arrivano notizie ancora più inquietanti: la popolazione sarebbe senza cibo e avrebbe iniziato a catturare i piccioni. Sempre nella martoriata città sul Mare d’Azov sono stati scoperti oltre cento cadaveri fra le macerie di un condominio abbattuto.
– foto agenziafotogramma.it-
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