Attualmente, negli istituti di pena italiani ci sono al 41 bis 263 detenuti affiliati alla Camorra, 231 detenuti appartenenti a Cosa Nostra, 202 alla ‘ndrangheta, 21 alla Sacra Corona Unita, 29 alle altre mafie.
“Alla fine delle nostre indagini e dei nostri processi, è l’esecuzione della pena quella che conta, che ristabilisce il diritto violato, è altrettanto importante quanto lo svolgimento delle indagini e dello svolgimento dei processi, per questo è importante il lavoro della polizia penitenziaria. Noi della procura di Palermo siamo stati tra i principali ‘datori di lavoro’ del Gruppo Operativo Mobile della Polizia Penitenziaria, fin dalle prime applicazioni del regime del 41 bis, che ha visto un folto gruppo di detenuti siciliani”, ha detto il procuratore della Repubblica di Palermo, Francesco Lo Voi, intervenendo a Roma a un incontro organizzato in occasione del ventennale della fondazione del Gruppo Operativo Mobile.
“Il 41 bis non è una pena aggiuntiva, si tratta di interrompere o ridurre i contatti tra chi sta dentro e chi sta fuori” ha aggiunto Lo Voi, “togliere un soggetto a queste organizzazioni criminali significa togliere loro una fetta di potere”.
Il procuratore della procura di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri ha sottolineato quanto “il 41 bis sia uno strumento indispensabile per la lotta alla criminalità organizzata, è uno strumento necessario per interrompere i legami tra detenuti e organizzazioni criminali. La criminalità organizzata teme questo strumento. Il Gom ha dato prova negli anni di grandissima professionalità e sacrificio, di avere capacità di saper leggere quello che avviene nei reparti, ci sono i detenuti al 41 bis, dal 41 bis non ci si puo’ allontanare, c’è la necessità di far fronte a una criminalità sempre più feroce e pervasiva”.
Al termine dell’incontro è stato presentato il primo “pizzino”, un reperto storico-giudiziario risalente al 1901: si tratta di un fazzoletto di cotone dove si legge la “Canzone di Amelia la disgraziata”, una lettera di un detenuto della criminalità barese.