Federscherma: MONDIALI CADETTI/GIOVANI. QUATTRO MEDAGLIE NELLA SPADA U.20

Il settimo giorno di gara ai Campionati del Mondo Cadetti e Giovani Torun2019 si tinge d’azzurro. L’Italia è l’assoluta protagonista della giornata che segna l’avvio del programma gare dedicato alla spada. Arrivano infatti ben quattro medaglie dalle gare under20: sono quella d’oro portata in dote da Federica Isola nella spada femminile, due d’argento con Gaia Traditi e Davide Di Veroli, e quella di bronzo conquistata da Gianpaolo Buzzacchino. L’inno di Mameli risuona al termine della gara di spada femminile Giovani suggellando una straordinaria doppietta azzurra con Federica Isola che conquista la medaglia d’oro ed il titolo iridato grazie al successo per 15-12 nel derby di finale contro Gaia Traditi che, al suo primo Mondiale under20, si piazza sul secondo gradino del podio e festeggia un’ottima medaglia d’argento.
Nella gara maschile, invece, Davide Di Veroli si ferma in finale contro il francese Arthur Philippe per 15-12 e conquista la medaglia d’argento, bissando quella dello scorso anno a Verona. In semifinale il romano aveva superato per 15-10 Gianpaolo Buzzacchino che sale sul terzo gradino del podio e conquista la medaglia di bronzo. Federica Isola trionfa nella spada femminile Giovani. Dopo il titolo europeo, arriva il titolo iridato ed anche la vittoria nella classifica di Coppa del Mondo di specialità. Un dominio da applausi quello della vercellese classe 1999, in forza all’Aeronautica Militare, che nell’assalto finale supera 15-12 Gaia Traditi e si lascia andare ad un pianto ed ad un abbraccio con la compagna di Nazionale, che emoziona l’intera Arena Torun. Federica Isola aveva staccato il pass per la finale, grazie alla vittoria per 15-14 in semifinale contro la sudcoreana Kim Sieun, dopo aver superato 15-12 ai quarti l’estone Karoline Loit.
La neo campionessa del Mondo era giunta ai quarti dopo aver esordito nel tabellone ad eliminazione diretta, avendo ragione della polacca Dominika Pawlowska per 15-7. Con lo stesso punteggio aveva poi sconfitto nel turno delle 32 la romena Alexandra Predescu, mentre agli ottavi aveva avuto la meglio sulla giapponese Ruka Naritaper 15-9. Gaia Traditi, dal canto suo, è arrivata al derby di finale contro Federica Isola grazie al successo in semifinale contro l’italo-statunitense Greta Candreva per 15-10, che aveva seguito l’altro derby azzurro di giornata, quello contro Beatrice Cagnin, ai quarti di finale, vinto dalla spadista romana col punteggio di 15-12. Gaia Traditi era giunta all’assalto contro Beatrice Cagnin dopo aver vinto dapprima il match contro la polacca Zofia Janelli per 15-6, quindi quello contro la sudcoreana Chearin Kim per 15-14 e, nel turno dei 16, l’assalto contro la quotata russa Anastasia Soldatova superata col punteggio di 15-11.
Si ferma ai piedi del podio Beatrice Cagnin, giunta ai quarti al termine di un percorso iniziato nel turno delle 64 con la vittoria per 15-7 sulla ceca Katerina Doskova, e proseguito poi coi successi sulla romena Bianca Bena per 15-12 e sull’ucraina Darja Varfolomyeyeva per 15-13. Si era invece conclusa nel tabellone delle 32 la gara di Alessandra Bozza, sconfitta 15-14 dalla statunitense e numero 1 del tabellone, Emily Vermeule. Rimane tanto rammarico nell’animo di Davide Di Veroli. Il vicecampione del Mondo di spada maschile Giovani si consola con la Coppa del Mondo di specialità ma non può celare il rimpianto per aver subìto un infortunio nell’ultima stoccata dell’assalto dei quarti di finale, che ne ha condizionato la prestazione nella fase finale della gara. La finale ha visto l’azzurro rimontare il francese Arthur Philippe, sino a portarsi sul 13-13. Il transalpino ha avuto però il sangue freddo di piazzare due stoccate in pochi secondi che lo hanno portato sul gradino più alto del podio.
Davide Di Veroli era giunto in finale grazie al successo per 15-10 su Gianpaolo Buzzacchino in semifinale. Lo spadista romano delle Fiamme Oro aveva staccato il pass per la semifinale grazie al successo contro il sudcoreano An Taeyeong col punteggio di 15-12, ma al termine del quale si è accasciato al suolo dolorante in seguito ad uno scontro fortuito con l’avversario proprio in occasione dell’ultima stoccata. Il suo percorso di gara lo aveva visto superare nell’ordine il kuwaitiano Ali Alfadhli per 15-5, l’ungherese Tibor Andrasfi per 15-11, il giapponese Kodai Tajiri per 15-9 ed, agli ottavi, il romeno Alex Oroian col punteggio di 13-9. Gianpaolo Buzzacchino, invece, aveva conquistato la certezza del podio grazie alla stoccata del 14-13 giunta al minuto supplementare dell’assalto dei quarti di finale contro il canadese Seraphim Hsieh Jarov. Anche agli ottavi di finale il siciliano aveva guadagnato il pass per il turno successivo grazie alla stoccata del 14-13, anche in questo caso al minuto supplementare, contro il francese Lilian Nguefack.
L’azzurro, dopo la fase a gironi aveva esordito nel turno dei 256 con la vittoria per 15-7 sul giapponese Ryusei Takei, a cui hanno fatto seguito i successsi contro l’estone Ilian Bobrov per 15-5, contro il tedesco Paul Veltrup col punteggio di 15-5 e contro il sudcoreano Jang Minhyeon per 15-12. E’ stato sconfitto nel tabellone dei 32 Marco Balzano, fermato dal francese Arthur Philippe per 15-8, mentre Daniel De Mola era uscito di scena nel turno dei 64 perché superato 15-11 dal kazako Kiril Pavlov.