Gli italiani hanno la convinzione che l’economia sia peggiorata negli ultimi dodici mesi, così come così come la sicurezza e non andrà meglio nel prossimo anno, così per tornare a sognare bisogna sempre più dare spazio al merito, all’equità delle risorse e alla protezione sociale.
E’ quanto emerge dalla ricerca “Cosa sognano gli italiani” realizzata dal Censis in collaborazione con Conad, presentata dal direttore generale Massimiliano Valerii, e dall’Ad di Conad Francesco Pugliese.
Secondo il 55,4% degli italiani negli ultimi dodici mesi la situazione economica del Paese è peggiorata (per il 36,9% è rimasta uguale, solo per il 7,7% è migliorata). Per il 42,3% è peggiorato anche l’ordine pubblico, il rischio di essere vittima di reati (la situazione è rimasta uguale per il 47,6%, è migliorata per il 10,1%). Forte è il timore che il peggio debba ancora arrivare, perché l’incertezza pervasiva fa vedere tutto nero. Nei prossimi dodici mesi la situazione economica peggiorerà ancora per il 48,4% degli italiani (resterà uguale per il 34,7%, migliorerà solo per il 16,9%), per il 40,2% peggiorerà anche la sicurezza (resterà stabile per il 42,4%, migliorerà per il 17,4%). Gli episodi di intolleranza e razzismo sono aumentanti, per il 70% degli italiani, a causa di difficoltà economiche, paura di subire reati, percezione che gli italiani hanno degli immigrati. Le élite come banchieri, parlamentari, vertici di partito e direttori di giornale hanno perso la fiducia degli italiani e non va meglio anche per imprenditori, sindacati e associazioni di categoria, mentre resistono le istituzioni come il presidente della Repubblica, i vertici delle forze dell’ordine, il Papa e i grandi scienziati, su cui ripone la fiducia il 40,7%. A differenza di quanto accade nella vita politica nazionale gli italiani, per il 66,2%, sono contrari ad una uscita dall’euro con il ritorno della lira così come il 52% non vede di buon occhio il ritorno di frontiere invalicabili, per buona pace dei sovranisti. Per tornare a sognare e a far crescere il Paese, sempre secondo l’indagine serve dare maggior spazio al merito, favorendo i più capaci e meritevoli, per il 52,1%, una maggior uguaglianza e una distribuzione più equa delle risorse, per il 47,8%, più welfare e una maggiore sicurezza. Per questo il 73,9% degli italiani sarebbe giusto introdurre una patrimoniale e il 74,9% si dice favorevole all’introduzione di un salario minimo per legge. Per quel che riguarda la sicurezza per gli italiani non deve giocare contro la libertà individuale e avere anche una maggiore flessibilità per chi investe.
“I risultati della ricerca ci raccontano un’Italia ancora immersa nell’incertezza, ma nello stesso tempo ci suggeriscono la strada da seguire per uscire dall’epoca della paura e dell’immobilismo”, ha sottolineato l’Ad di Conad Francesco Pugliese. “Il Paese ha bisogno di più equità e meritocrazia, di una politica che premi l’impegno e promuova la solidarietà, i legami sociali e il senso di comunità. Sono i presupposti necessari per tornare a condividere un grande sogno collettivo, il più potente motore della crescita”, ha aggiunto.
“Mentre tutto il dibattito pubblico si arrovella sulle piccole variazioni da zero virgola al rialzo o al ribasso del Pil, rischiamo di sottovalutare quanto sia importante poter contare su un immaginario collettivo ricco e vitale, positivo e propulsivo, come ingrediente indispensabile dello sviluppo”, ha detto Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis.