Politecnico di Milano: CITTÀ E PAESAGGI UTOPISTICI, PROGETTI POLIMI AGLI ARMANI SILOS MILANO

Co-housing, edifici ecosostenibili e riprogettazione dei paesaggi urbani. Sono solo alcune delle idee esposte sottoforma di progetti plastici agli Armani Silos di Milano, nell’ambito della mostra About Future: Architecture, Cities, Environment. Models and Vision, realizzata dalla Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni (AUIC) del Politecnico di Milano e ospitata nello spazio espositivo voluto dallo stilista Giorgio Armani nel quartiere Tortona di Milano. La mostra, che è stata curata da Stefano Guidarini, Filippo Orsini e Orsina Simona Pierini, sarà aperta al pubblico dal 17 maggio fino al 28 luglio.
“Questo progetto nasce dalla rinnovata collaborazione tra il Politecnico e Giorgio Armani”, ha dichiarato Ilaria Valente, preside della Scuola di Architettura Urbanistica Ingegnerie delle Costruzioni (AUIC) di Milano. Lo stilista, che già aveva ricevuto nel 2007 la laurea honoris causa in Disegno Industriale proprio dal Politecnico milanese, conferma la propria attenzione per l’affermazione delle nuove generazioni. L’esposizione raccoglie, infatti, circa 100 lavori di 60 studenti della scuola AUIC, frutto delle rispettive tesi di laurea.
“Sono progetti accademici, ma al tempo stesso utopie concrete. Sono fondati sulla coerenza costruttiva e proprio per questo sono dotati ciascuno di una propria fattibilità effettiva. Ciascun modello è potenzialmente realizzabile nella realtà”, ha spiegato la preside Valente. “L’esposizione è il frutto di un percorso nella migliore tradizione architettonica italiana e milanese, attenta all’innovazione e alla ricerca. Per questo – ha aggiunto – l’itinerario che abbiamo ricreato all’interno della mostra è suddiviso per parole chiave: edifici, co-housing, ambiente, città”. Molti di questi lavori, come spiega la direttrice, sono fortemente ancorati all’attualità. Tra quelli più avveniristici spicca un modello abitativo pensato per l’accoglienza ai migranti: “I nostri studenti si confrontano spesso con tematiche simili e hanno la possibilità di ascoltare dalle persone che vengono ospitate quali siano le loro necessità”, ha spiegato Valente. Le idee alla base dei modelli prodotti portano anche una forte impronta multiculturale, come ha spiegato la preside dell’AUIC. Molti degli studenti, infatti, hanno avviato i loro progetti all’estero basandosi sulla ricerca di nuove progettualità per le città del mondo. “Questo è molto importante per ripensare l’architettura italiana con uno sguardo internazionale”, ha concluso Valente.