Lazio: IMU-TASI, UIL “ROMA CITTA’ PIU’ CARA D’ITALIA”

Possedere una seconda casa nella Capitale significa pagare 2.064 euro in media di Imu-Tasi, contro i 1.070 euro medi a livello nazionale. Roma infatti si conferma ancora una volta la città più cara d’Italia anche per quanto riguarda la tassazione sui secondi immobili di proprieta’. Seguono Milano con 2.040 e Bologna con 2.038 euro. Tutte le altre citta’ capoluogo non raggiungono i 2.000 euro di media. Anche per quanto riguarda il garage di proprieta’ la situazione non cambia: 110 euro contro i 56 della media nazionale (99 euro a Milano e 96 a Bologna).
Questi alcuni dati elaborati dalla Uil del Lazio sulla base di uno studio nazionale realizzato dall’ufficio politiche territoriali della Uil in prossimita’ del pagamento dell’acconto dell’Imu-Tasi (17 giugno).
Le cifre si amplificano ulteriormente se si prendono in considerazione le prime case cosiddette di lusso (abitazioni signorili, ville e castelli), i cui costi dell’Imu-Tasi sfiorano nella Capitale i 6.000 euro, contro i 2.610 euro di media.
La media dell’aliquota applicata per le seconde case tra IMU e TASI ammonta al 10,4 per mille ma in alcuni Comuni, Roma in primis, e’ stata confermata “l’addizionali Tasi”, introdotta per finanziare negli scorsi anni le detrazioni per le abitazioni principali, cosi’ da portare l’aliquota all’11,4 per mille.
“Ancora una volta la tassazione nella Capitale si conferma la più elevata del Paese – commenta il segretario generale della Uil del Lazio, Alberto Civica – e, nello specifico, ci troviamo spesso difronte anche a valori catastali vecchi e iniqui che non corrispondono al reale valore dell’immobile. A ciò si aggiunge un tasso di evasione fiscale altissimo che non permette di razionalizzare ulteriormente i costi, come necessario. E’ su questo che bisognerebbe agire e in fretta. Sia che si parli di prime o di seconde case, sia che ci si riferisca agli immobili di lusso o altro, non si comprende perchè la Capitale debba pagare sempre le tasse più alte del Paese, senza avere come ritorno dei servizi adeguati. Anzi. Per quanto riguarda i servizi, i cittadini romani continuano ad occupare da anni oramai gli ultimi posti della classifica”.