Federazione Ginnastica d’Italia: ALTRI TRE ARGENTI AI MONDIALI JUNIORES DI RITMICA

Nella giornata conclusiva dell’edizione inaugurale dei Mondiali Juniores di ginnastica ritmica, a Mosca, l’Italia si è aggiudicata altre tre medaglie d’argento nelle finali di specialità: due con l’individualista della Faber Fabriano Sofia Raffaeli, seconda alla fune e alle clavette, e una con la squadretta nell’esercizio con i 5 cerchi. Il bottino della Fgi sale così a quota cinque argenti, considerati anche quelli di ieri ottenuti nell’All around dei gruppi e nella team competition. Serena Ottaviani (Faber Fabriano), Alexandra Naclerio (Club Giardino Modena), Giulia Segatori e Siria Cella (Auxilium Genova), Vittoria Quoiani (Armonia d’Abruzzo) e Alessia Leone (Eurogymnica Torino) sono tornate oggi nella pedana centrale dell’Irina Viner Usmanova Palace e, dopo le due splendide esecuzioni delle qualifiche, hanno tirato fuori dal cilindro un’altra prestazione maiuscola, confermando la loro qualità tecnica. Il secondo posto, a poco più di un punto di distacco, dalla Russia si commenta da solo. Eccetto che per l’errore alla palla della Raffaeli, nella seconda final eight, a metà competizione sembrava che il Mundialito delle promesse dei piccoli attrezzi fosse una sfida privata tra le azzurre e le padrone di casa.

Poi la fatica, fisica e mentale, ha cominciato a farsi sentire, soprattutto nell’individualista di Chiaravalle che è stata una delle poche iscritte a farsi tutti gli attrezzi da sola. Otto esercizi in tre giornate, al termine di un percorso di mesi e mesi di allenamenti, avrebbero logorato una veterana, figuriamoci una quindicenne, seppur la più interessante del panorama internazionale. Solo il calo dell’Italbaby ha concesso a scuole prestigiose come la Bielorussia e Israele di inserirsi nei piani alti del podio. Deludono Bulgaria, Ucraina e Giappone, incapaci di iscriversi nel medagliere. “Le finali di oggi si presentavano al tempo stesso come una gara importante da affrontare e molto insidiosa – ha dichiarato da Follonica la dtn Emanuela Maccarani, impegnata nella preparazione della squadra maggiore per i mondiali di Baku del prossimo settembre – La concentrazione fa vincere le medaglie e la sua mancanza le porta via. Molte volte la presenza o l’assenza di concentrazione è da imputare alla stanchezza. Le ginnaste giovani, con meno resistenza fisica e abitudine mentale alla gestione dei grandi appuntamenti, si affaticano più velocemente. Era prevedibile ed era anche il nemico più insidioso sulla strada del podio”.

“Ma oggi non parlerei tanto di quello che manca bensì di quanto è arrivato – prosegue l’allenatrice di Rho – I due argenti della Raffaeli e quello del gruppo sono risultati incredibili. Il mio pensiero maggiore, da direttrice tecnica nazionale, va alla Federazione, perché, per la prima volta, si è fatta completamente carico del progetto della squadra juniores. E questo dimostra che quando c’è un’idea strutturata e basata sulla qualità professionale, si possono ottenere risultati, fino a qualche tempo fa, inimmaginabili. Il presidente Tecchi e il Consiglio direttivo federale ci hanno creduto e sono felice che la scommessa sia stata vinta. Adesso, per il futuro, bisognerà continuare ad investire sui Centri Federali, per provare ad alzare ancora l’asticella”.
Il medagliere conclusivo del primo Mondiale Juniores della storia dei piccoli attrezzi vede la Russia dominatrice assoluta con 8 titoli e altrettanti ori. Seconda piazza per l’Italia con 5 argenti e a seguire Israele (un argento e 4 bronzi), la Bielorussia (un argento e due bronzi), l’Azerbaijan (un argento e un bronzo) e la Spagna (un bronzo).