Regioni: E.ROMAGNA: APRE PRIMO TRATTO NODO RASTIGNANO

Taglio del nastro questa mattina a Bologna del primo tratto del nodo di Rastignano, il collegamento nella periferia sud-est della città tanto atteso dai cittadini. Lunga circa un chilometro, dalla rotatoria Mafalda di Savoia a quella nuova del Dazio e da qui a via Toscana, l’opera permette di alleggerire il traffico e riduce i tempi di attraversamento della zona fra i comuni di San Lazzaro e Pianoro. “Era atteso da decenni. E’ un lavoro molto importante fatto insieme alla Città Metropolitana che darà risultati visibili immediatamente”, ha commentato il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini al taglio del nastro. L’inaugurazione giunge al termine di un lungo iter amministrativo iniziato negli anni Novanta e complicato anche dalle operazioni di bonifica di ordigni bellici, due bombe inesplose di 250 e 100 libbre risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Entro la fine dell’anno è previsto il completamento di questo primo lotto, ovvero il tratto che va dalla rotatoria del Dazio fino alla rotonda di Rastignano, da cui poi si diramerà la bretella di collegamento con via Madre Teresa di Calcutta, nel comune di San Lazzaro di Savena. 

Questo primo lotto ha un costo complessivo di quasi 28 milioni di euro, comprensivo degli oneri per gli espropri. In base ad un accordo siglato nel 2011 con gli enti locali, Rfi ha investito 16,3 milioni di euro per interventi di mitigazione dell’impatto socio-ambientale e sulla viabilità derivante dalla linea ferroviaria Alta Velocità Bologna-Firenze. Inoltre, Anas ha investito circa 9 milioni di euro e il Comune di Bologna oltre 2,5 milioni di euro. “Gran parte delle merci e delle persone – ha aggiunto Bonaccini – sono costrette a passare dal nodo bolognese sia su strada che su ferro. Per questo sono strategiche alcune poche decisive opere che realizzate garantiranno competitività al territorio. Bisogna dare soluzioni a problemi che da troppi decenni erano sul tappeto”. La realizzazione del secondo lotto del Nodo prevede 1,7 chilometri che dallo svincolo di Rastignano collegano all’altezza del Ponte delle Oche con la Fondovalle Savena. Quest’ultimo progetto è in corso di approvazione in Conferenza dei Servizi ed ha un costo stimato di 31 milioni di euro, un finanziamento a valere sulla programmazione 2014-2020 del Fondo di sviluppo e coesione assegnato alla Città metropolitana nell’ambito del Patto di Bologna.

“Col Governo Lega-Cinque Stelle e con il ministro Toninelli in particolare, dopo aver molto combattuto e dibattuto, abbiamo firmato per l’ampliamento del Passante centrale di Bologna, si tratta solo di attendere la convocazione della Conferenza dei servizi perché è tutto pronto per partire col cantiere. Abbiamo lavorato per la realizzazione della bretella Campogalliano-Sassuolo nel territorio dove si produce oltre l’80% della ceramica italiana collegandola alla Brennero e tra poche settimane i lavori potranno partire, poi l’autostrada Cispadana che abbiamo fatto diventare regionale d’accordo anche col Governo e che quando sarà realizzata sgraverà solo quella del 20% il traffico che oggi passa su Bologna. Stiamo facendo un grande lavoro per alcuni miliardi di euro di investimenti”, ha aggiunto il presidente della Regione Emilia-Romagna. 

“Mi auguro – ha concluso Bonaccini – nasca presto un nuovo Governo perché abbiamo bisogno di interlocutori nei vari ministeri, abbiamo bisogno di un Ministro delle Infrastrutture e di un Presidente del Consiglio, di chi insieme a noi dà l’ultimo via libera ad opere che sono così importanti perché definitivamente per i prossimi decenni daranno competitività a questo territorio garantendo al mondo del lavoro e delle imprese e del turismo di essere competitivo come non mai. Non è un caso che chi ha interessi contrapposti, da un lato i sindacati Cgil, Cisl e Uil, dall’altro tutte le associazioni imprenditoriali hanno con noi sostenuto nel Patto per il lavoro la necessità di sbloccare queste opere”. Al taglio del nastro sono intervenuti, tra gli altri, il vicepresidente e assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Donini, il consigliere delegato alla Mobilità sostenibile della Città Metropolitana, Marco Monesi, il sindaco di Bologna, Virginio Merola e l’assessora comunale alla Mobilità, Irene Priolo, insieme a Marco Torassa, direttore Investimenti Area Centro di Rete ferroviaria italiana (gruppo Fs).