Spettacoli: A VENEZIA “GUEST OF HONOR” DI ATOM EGOYAN

C’è il solito reticolo di sensi di colpa, relazioni ambigue, segreti svelati e turbamenti sedimentati al centro del nuovo film di Atom Egoyan, “Guest Of Honour”, presentato oggi in competizione a Venezia 76. Il regista canadese non smentisce la sua linea espressiva e tematica, quella che dai tempi di “Il dolce domani” e “Il viaggio di Felicia” ha dettato la linea alla sua drammaturgia sensibile e profonda. Questa volta c’è una storia legata al rapporto affettivo complesso tra un padre e una figlia: lui è Jim (David Thewlis), un ispettore sanitario che ha visto morire l’amata moglie per un male incurabile, lei è Veronica (Laysla de Oliveira), insegnante di musica che ha visto spezzare la sua vita dagli anni trascorsi in prigione per un crimine che forse non ha davvero commesso, ma di cui s’è fatta comunque carico volontariamente. Il film inizia sui preparativi del funerale di Jim, anch’egli infine morto di cancro, e ne ricostruisce la storia ascoltando il racconto che Veronica fa al sacerdote che dovrà celebrare il funerale. La prospettiva è dunque quella dei ricordi, ovvero della traccia lasciata dagli eventi passati nel presente dei protagonisti, come sempre accade nel cinema di Egoyan.

Scopriamo così che Veronica ha nutrito in cuor suo la convinzione che il padre tradisse la madre malata con la sua insegnante di piano, ma allo stesso tempo la ragazza porta in sé il senso di colpa per non aver salvato la sua insegnante morta durante un incendio domestico di cui la bimba era stata testimone. Ma non è tutto, dal momento che nel dramma di Veronica, indagato negli ultimi anni da Jim, c’è anche il suicidio del suo fidanzato e una tresca con un suo studente, innescata da un autista di scuolabus geloso di lei.. Insomma, un intreccio di passioni e colpevolezze nella cui costruzione Egoyan si muove con  fluidità e ragionevolezza, cercando il bandolo della matassa psicologica e offrendo allo spettatore una sfaccettatura nei punti di vista e di valutazione che resta il punto di forza del suo cinema. In tutto questo David Thewlis dà prova di grande maturità, mentre la giovane e bella Laysla de Oliveira si impone per naturalezza e luminosità scenica.