Lazio: PRENDE VITA L’ALLEANZA PD-M5S ALLA PISANA

Il nuovo asse Pd-M5s siglato a livello nazionale con il governo Conte bis arriva anche all’interno del Consiglio del Lazio, dove il segretario del Pd e presidente della Regione, Nicola Zingaretti, governa con una maggioranza che si regge su un patto d’aula siglato a inizio legislatura con due ex consiglieri di centrodestra. A sancire, anche se in modo ancora embrionale, la nuova alleanza – e la futura nuova maggioranza, con la possibilità, molto concreta, di vedere in giunta due nuovi assessori ‘tecnici’ vicini ai pentastellati – la seduta straordinaria di questa mattina convocata, su richiesta del centrodestra, per capire quali saranno gli scenari politici futuri di questa consiliatura. Una seduta che ha riportato da una parte lo stesso spartito di reciproche accuse tra gli ex contraenti M5s-Lega, e dall’altra la difesa della nuova linea scelta sia dal Pd che dai pentastellati. La prima a prendere la parola è stata la capogruppo del Movimento, Roberta Lombardi, che ha ironizzato sulla poca presenza di pubblico a sostegno del centrodestra e sul passaggio di casacca di alcuni consiglieri.
“Siamo qui oggi su richiesta, come ci spiegava il consigliere Maselli, del centrodestra, tra l’altro una richiesta che ha comportato una precisione svizzera nell’inizio dei lavori, tanto era pressante la motivazione per questo Consiglio, interessantissimo, per parlare della situazione politica, situazione interessante anche per i cittadini laziali, e infatti vediamo l’Acquario gremito di cittadini incuriositi e i maxischermi montati nel piazzale a malapena soddisfano i bisogni della folla accorsa – ha detto -. Ma ogni tanto bisogna pure assecondare questo centrodestra in cerca di identità e che ha bisogno di questi attimi per sentirsi politicamente in vita”. Poi è passata a ripercorrere quanto successo a livello nazionale, cosa che hanno fatto anche tutti i consiglieri nel corso della seduta: “Partiamo da questo agosto, quando qualcuno tra mojito, selfie e cubiste da spiaggia ha deciso di buttare il Paese nel caos istituzionale, e lo ha deciso esclusivamente per una logica di profitto, perché doveva capitalizzare il consenso elettorale delle ultime elezioni europee. Con il tempo noi però capiremo gli interessi, le pressioni, le logiche sottese a questa improvvida decisione, ma una cosa è certa: decidendo di interrompere questa esperienza di Governo, Matteo Salvini non ha assecondato, ma è andato contro la volontà popolare che a larga maggioranza sosteneva l’azione dell’esecutivo Conte”.
Lombardi ha quindi spiegato perché, oggi, potrebbe nascere questa nuova maggioranza, specchio di quella nazionale: “Il nostro obiettivo è sempre quello di fare gli interessi dei cittadini, di tutti, e non di poche ricche lobby che condizionano il decisore politico affinché certe politiche siano portate avanti a danno di altre. Abbiamo letto i programmi, ci sono delle cose, delle affinità? Lavoriamo su quelle. Se il Pd, come a livello nazionale, vuole sedersi a un tavolo e confrontarsi con noi con serietà e onestà sulle soluzioni per i cittadini laziali, senza tatticismi, furbate, logiche spartitorie, avrà da parte nostra un interlocutore serio e corretto con cui lavorare. L’abbiamo dimostrato il primo giorno di questa legislatura e continueremo a farlo nel prosieguo. Non abbiamo paura del voto, abbiamo paura della disonestà”. Il centrodestra, mai così unito in Consiglio regionale come oggi, è passato così al contrattacco, prendendo di mira le parole della stessa Lombardi, con il Pd a fare da spettatore per entrare nella discussione solo al termine della seduta, difendendo la futura alleanza. “La consigliera Lombardi, come si diceva a scuola una volta, è andata fuori tema – ha risposto Arturo Parisi -. Noi più limitatamente volevamo discutere di una cosa molto chiara, che è quella che viene fuori da tante dichiarazioni che ci sono state in questi ultimi giorni”.
“Adesso – ha aggiunto – vedo che la consigliera Lombardi ironizza sul fatto che noi abbiamo chiesto questo incontro. Credo che il rispetto che ha nei confronti di quest’Aula sia abbastanza basso. Lei cioè preferisce parlare sui giornali che non in Aula. Noi più volte – ha proseguito – abbiamo detto in quest’Aula che c’era un accordo profondo, di fatto, di sostanza, tra Movimento 5 Stelle e PD, dico io, la sinistra di Zingaretti. A questa nostra accusa, più volte Zingaretti ha risposto addirittura certe volte stizzito, in termini ultimativi, dicendo che non era vero. Io credo che questo invece fosse profondamente vero”. Gli attacchi dal centrodestra non si sono placati: “Vediamo cosa riuscirete a fare sui rifiuti ora che siete un po’ più compositi”, ha detto Daniele Giannini, consigliere della Lega. E’ toccato ai consiglieri Gianluca Quadrana, e al capogruppo del Pd, Marco Vincenzi prendere le difese, non tanto della Lombardi, quanto del futuro accordo: “Sin dall’inizio di questa legislatura – ha detto Vincenzi – abbiamo detto non ci sono i numeri in aula ma accettiamo la sfida di governare con il dialogo, lo abbiamo fatto con il concorso delle forze di opposizione, la possibilità di trovare un accordo è una volontà chiara, piena e legittima ed è importante che questo avvenga in modo trasparente, con obiettivi programmatici, di contenuto e di governo”.
A chiudere la seduta il vicepresidente della Regione, Daniele Leodori: “Una settimana fa ho detto che mi sembrava prematuro se non azzardato parlare di accordo già definito con il Movimento 5 stelle, oggi aggiungo che ho difficoltà a capire perchè debba destare stupore, visto quanto accaduto a livello nazionale, con un accordo che deve avvenire sui temi. Noi qui da un anno e mezzo su temi specifici e concreti ci siamo comportati in maniera molto chiara e alla luce del sole. E’ la prima volta che questa aula non ha una maggioranza, nell’ultima tornata elettorale ci sono stati tre candidati che sono arrivati a distanza di 5 punti l’uno dall’altro”. “Oggi – ha sottolineato Leodori – politicamente si apre una fase nuova, a livello nazionale si è già aperta, come auspicato anche da altri consiglieri credo sia opportuno di iniziare un percorso schietto, su temi che non sono stati ancora affrontati, come l’ambiente o il tema delle infrastrutture. Su questi ci confronteremo per capire se ci sono i presupposti per una collaborazione più stretta rispetto al passato con il Movimento 5 stelle, niente è ancora fatto o iniziato, inizieremo a confrontarci su temi specifici e poi di tipo governativo”.
In attesa che i nuovi scenari si formalizzino tra i consiglieri, comunque è iniziato un valzer di casacche: Pirozzi passerà con Fratelli d’Italia, Cangemi e Cavallari dovrebbero rientrare all’interno del centrodestra. Poi ci sarà da capire se tutti i consiglieri del Movimento 5 Stelle vorranno sostenere questa nuova maggioranza.