Calabria: IRTO “GARANTE INFANZIA È UN MODELLO”

Più di ottocento segnalazioni e richieste di aiuto, oltre settecento i tutori per minori stranieri non accompagnati formati e l’istituzione della prima terapia intensiva pediatrica della Calabria presso l’ospedale “Annunziata” di Cosenza. Sono alcuni dei dati emersi dall’attività dell’Ufficio del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria nella decima legislatura e sintetizzati nel corso di una conferenza stampa a palazzo Campanella di Reggio Calabria. A illustrare i dati, il garante calabrese Antonio Marziale e il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto.
“La Calabria non aveva la rianimazione pediatrica e adesso c’è. Si è ridotta così l’emorragia di risorse che la Regione doveva pagare per i bambini che andavano a curarsi fuori, ma si sono anche ridotti i costi per le famiglie”, ha spiegato Marziale, il “garante on the road” che ha raccontato alcuni dei suoi risultati prima della presentazione della sua relazione finale, prevista per il prossimo 24 ottobre.

“Abbiamo il primato – ha continuato -, insieme al Lazio, della formazione dei tutori per i minori stranieri non accompagnati. Il Lazio ne ha quasi mille, la Calabria ne ha più di settecento, quasi ottocento. Siamo stati la regione che per prima, come Garante, si è costituita parte civile contro gli abusi su una bambina. È il primo garante nella storia – ha evidenziato – che si costituisce parte civile, viene ammesso a un processo e in primo grado ottiene un piccolo risarcimento, poi investito per aiutare la bambina ad allontanarsi dal territorio”. Per Antonio Marziale, tra le attività svolte nella decima legislatura calabrese, “l’emblema è la Ciambra”. “Non avevano le strade – ha detto – e sono state fatte, anche le fogne non c’erano, la dispersione scolastica era la più alta d’Italia, mentre oggi è contenuta”. “Ci sono mali – ha poi aggiunto il garante per l’Infanzia calabrese – che durano da decenni e bisogna cominciare a dare risposte. Noi ci abbiamo provato. Penso al 90% degli edifici scolastici della regione che non hanno il decreto di agibilità, secondo la rilevazione del Miur”, ha sottolineato.

Il presidente dell’Assemblea calabrese Nicola Irto si è detto “contento di raccontare le cose fatte”. “È stato un metodo di lavoro – ha spiegato – che ci siamo dati: non fare annunci ma raccontare i risultati. Sono stati tanti e siamo molto soddisfatti del lavoro svolto. Non solo abbiamo fatto dei passi in avanti in una regione che anche da questo punto di vista rappresentava un’emergenza – ha detto Irto -, ma probabilmente su molti aspetti la Calabria è stata anche vista come un modello. Molte regioni hanno guardato al lavoro del garante in questo Consiglio regionale come ad un esempio”, ha evidenziato Irto, ricordando però che “ancora molte cose vanno fatte” e che “probabilmente andavano investite più risorse sulle politiche per l’infanzia”. “Stiamo lavorando – ha spiegato il presidente del Consiglio regionale – su uno schema di regolamento nazionale che vuole essere una cornice larga affinché tutti i garanti possano avere lo stesso recinto di diritti di agibilità e la stessa dignità”.

“Lo stiamo facendo – ha continuato – per ridurre le sperequazioni”. Sul Garante, per Irto “lasciamo un’eredità pesantissima. Si partiva da una condizione di grande vuoto, oggi c’è una figura riconosciuta, c’è un Consiglio che ha aperto le porte anche alle manifestazioni di approfondimento sulle politiche dell’infanzia e sui diritti degli adolescenti. Su questo bisogna continuare senza fermarsi. Auspico che – ha detto – l’autorevolezza dell’ufficio del Garante non si perda. Deve finire l’epoca in cui le nomine diventano appannaggio della politica. È facile fare passare il messaggio che le cose non funzionano, difficile fare conoscere ai cittadini le cose positive. In Calabria – ha concluso – un riscatto è possibile, nascere in questa regione non vuol dire essere sfortunati”.