CONTE “IL SUD NON PUÒ PIÙ ATTENDERE”

A otto mesi di distanza dalla sua prima visita in Molise il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato nel pomeriggio l’ultimo atto relativo al finanziamento del Contratto istituzionale di sviluppo che raccoglie 153 progetti presentato da Comuni, consorzi e privati per un totale di 220 milioni di euro. Con lui il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano e l’amministratore di Invitalia Giuseppe Arcuri.
“Il Sud – ha detto Provenzano dinanzi la quasi totalità dei sindaci molisani riuniti nel Palazzo di Governo a Campobasso – deve avere quello che gli spetta, ma questo non basta. Il Sud deve crederci e deve assumersi la responsabilità di realizzare questi interventi”.
Provenzano ha parlato di modello Molise per il Piano per il Sud. “Che non sarà un piano per il sud ma è un Piano per l’Italia perché oggi l’unica possibilità che questo Paese ha di attivare il suo potenziale di crescita è valorizzare le regioni del Mezzogiorno. Nella manovra ci sarà spazio per gli investimenti privati ma grande parte sarà il rilancio degli investimento pubblici proprio con questa filosofia. Ripartire dalle scuole, investire su tutta la filiera della formazione perché abbiamo bisogno di tutta l’intelligenza dei meridionali e investire nelle infrastrutture perché abbiamo bisogno di spezzare l’isolamento di questi territori, per scoprire non solo la bellezza che ci raccontiamo ma la ricchezza nascosta”.

“Il Sud non può più attendere – ha detto il premier Conte – E’ questa la motivazione che mi ha spinto oggi ad essere qui per la terza volta. E’ questa la motivazione che ci unisce e ci deve unire. Siamo partiti con questo progetto otto mesi fa, otto mesi sono pochissimi. Oggi – rivolgendosi ai sindaci – veniamo sollecitati da una risposta incredibile, mi avete stupito. Centinaia di progetti con i quali avete dato fondo a tutte le vostre risorse progettuali e intellettive. Vi siete impegnati per cercare autenticamente cosa potesse essere utile per il vostro territorio e ci avete messo in imbarazzo”.
Conte ha ringraziato i presenti per un progetto corale: “Abbiamo selezionato 153 progetti, gli andremo a finanziare, sono 91 comuni e 96 tra consorzi e stakeholders vari, una grande rappresentazione di questa comunità regionale. Ora dobbiamo partire – ha proseguito Conte – Il Cis offre una prospettiva di rilancio di questo territorio, di promozione di queste comunità, una comunità che sto girando ed ho scoperto oggi che l’ultimo presidente del consiglio che ha visitato Isernia era stato Aldo Moro nel 1968. Non accadrà più che passi tanto tempo. Il Cis è uno strumento per rilanciare in modo integrato, facendo sistema, questo territorio. Una strategia articolata con progetti che sono stati valutati anche nella loro logica connessione che riguarda lo sviluppo produttivo e turistico, la prospettiva occupazionale, della cultura e delle vostre radici identitarie”.

Ma Conte ha parlato di sviluppo infrastrutturale, venendo incontro alle richiesta del governatore Toma. “Ci sono infrastrutture da migliorare ma dobbiamo coinvolgere anche Anas e Ferrovie: oggi abbiamo uno strumento per far ripartire questo territorio ma che non è la panacea di tutti i problemi, il Sud vuole ripartire – ha concluso Conte, tra gli applausi dei presenti – e noi ci siamo, tutti insieme”.

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