GAZIDIS “MILAN DI NUOVO AL TOP NON IN 10-15 ANNI”

Di rosso e di nero per ora ci sono soltanto il bilancio e la classifica. L’assemblea dei soci a Casa Milan e’
arrivata nel momento peggiore, con cinque sconfitte nelle prime nove giornate di campionato e un solo punto conquistato dopo il
cambio di allenatore. Non che i conti vadano meglio, anzi: l’esercizio di bilancio chiuso il 30 giugno 2019 ha fatto
registrare un rosso consolidato pari a -146 milioni di euro, con perdite complessive di 155 milioni, in assoluto il peggior passivo di sempre nella storia del Milan. Ne hanno dovuto rendere conto ai piccoli azionisti sia il presidente Paolo Scaroni che il Ceo Ivan Gazidis, stretti nella morsa delle domande di chi da’ voce ai dubbi e alle perplessita’ di tanti tifosi, increduli di fronte a una stagione che si immaginavano ben diversa. Sul campo le cose vanno male, in societa’ sono costretti a fare i conti con ricavi scesi del 6% (da 255 a 241 milioni), una diminuzione negli introiti da sponsorizzazione e un aumento dei costi di gestione del personale e del monte ingaggi.
“Elliott vuole riportare il Milan in vetta – ha provato a rassicurare Gazidis – e non vuole farlo in 10-15 anni. Gli
incrementi di capitale sono stati di 368 milioni, in un periodo cosi’ difficile abbiamo investito 135 milioni tra le sessioni
invernali ed estive di calciomercato. Ci vuole tempo, sara’ difficile, ma abbiamo una proprieta’ che vuole raggiungere il
successo. E’ una sfida bella, unica nel calcio mondiale e che vedo come un’occasione per riportare in alto un gigante cosi’
importante per il calcio mondiale”. E’ un circolo vizioso: meno risultati si raggiungono sul campo, meno sono gli sponsor, minori gli introiti e minore il seguito. Per invertire la rotta il Milan sa di dover tornare a vincere, e per farlo c’e’ una sola strada possibile, quella del campo. Magari con l’innesto di giocatori d’esperienza, come Maldini e Boban hanno piu’ volte sottolineato, confermando una visione diversa rispetto alla proprieta’: “Abbiamo una strategia chiara, investire in giocatori giovani che possano diventare top player. Abbiamo la squadra piu’ giovane della Serie A – ha detto Gazidis -, ma questo
non vuol dire che non investiremo in leader come abbiamo fatto per Higuain. Ma bruciare soldi per giocatori in declino vorrebbe dire peggiorare i conti e anche la parte sportiva”.
“Di solito a gennaio non mi piace essere molto attivo, ma a volte si rende necessario intervenire”. Scelta quasi obbligata, dal
momento che i due responsabili della parte tecnica, Maldini e Boban, hanno ripetuto a piu’ riprese l’impossibilita’ di vincere
con una squadra fatta soltanto da giocatori giovani. Elliott sta capendo sulla propria pelle che nel calcio il tempo e’ l’unica
cosa che non si puo’ avere, specialmente per chi ha l’ambizione di tornare in alto. Impresa tutt’altro che semplice, perche’ le
vittorie sul campo devono essere obbligatoriamente accompagnate da un’attenta gestione economica: “Stiamo intraprendendo una strada difficile, che portera’ il club alla solidita’ finanziaria e con una squadra che avra’ un futuro. Siamo delusi dall’avvio di stagione – ha detto il Ceo rossonero -, ma Pioli avra’ tutto il nostro supporto. Elliott si sta prendendo un impegno ingente per il club e per la citta’ con il nuovo stadio. C’e’ un investimento da 1,2 miliardi. Tutto questo serve a finanziare una squadra che torni ad alti livelli. Ci sono scetticismo e paura, e capisco le perplessita’ se i risultati sportivi non arrivano. Anche se noi potremo commettere degli errori, Elliott e’ fermamente concentrato sulla sua visione e, nonostante le voci e i rumors, avremo successo”.
(ITALPRESS).

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