“Viene dato per scontato che ci siano stati attacchi razzisti ma come successe ai tempi del Milan, abbiamo battuto le mani a Mario. I cori li ha sentiti nella sua testa”. Il giorno dopo Luca Castellini, leader locale di Forza Nuova e capo degli ultras del Verona, getta benzina sul fuoco e nega che al Bentegodi ci siano stati insulti razzisti verso Balotelli, se non al massimo da “4-7 persone”. Intervenuto a “Il Morning Show” di Radio Cafè, Castellini sostiene che “Balotelli è stato spinto da qualcuno o qualcosa a fare quella pagliacciata, quella piazzata. Ha voluto infamare Verona per la sua immagine, ormai è un giocatore finito, l’anno prossimo non giocherà più e andrà in tv a fare la prima donna”. Per Castellini la curva del Verona non è razzista: “Abbiamo pure noi un negro che ieri ha segnato e tutti lo hanno applaudito (Salcedo, ndr). Siamo una tifoseria che è dissacrante, non ci sono intenti razzisti o politici, è puramente folklore”. E tornando a Balotelli, aggiunge:”E’ italiano perchè ha la cittadinanza italiana ma non potrà mai essere del tutto italiano”. Dure le reazioni alle sue parole, dal ministro per le Politiche agricole Teresa Bellanova (“Non è certo il colore della sua pelle a determinarne l’identità e il Paese di cui Balotelli si sente cittadino”) al sottosegretario Andrea Martella: “Le dichiarazioni di Castellini sono ulteriore testimonianza di quel mix tra xenofobia ed ideologia neonazista che invade una parte rilevante degli stadi italiani ed avvelena lo sport”.
“Chiedo all’Hellas Verona di condannare fermamente quanto avvenuto e prendere i necessari provvedimenti, anche alla luce delle dichiarazioni del suo capo ultrà, che non si addicono di certo a chi dovrebbe avere l’onere e l’onore di guidare una tifoseria”, è invece la posizione del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, che si rivolge anche al sindaco di Verona, “che ha negato che ieri ci siano stati cori razzisti e incolpato il giocatore Balotelli di aver avviato una gogna mediatica contro la città, di rivedere i filmati e prendere le distanze da quei cori, proprio a tutela della comunità cittadina che rappresenta. La battaglia contro il razzismo, nello sport e nella società, deve essere ferma e condivisa”.
(ITALPRESS).
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