RIFIUTI, DIFFERENZIATA NEL LAZIO CRESCE AL 53,2%”

“Dall’ultimo rapporto Ispra emerge che la raccolta differenziata nel Lazio (escluso il Comune di Roma fermo al 42,9%) sale dal 35,9% del 2015 al 53,2% del 2018. Un risultato importante. Grazie ai Sindaci, le amministrazioni, i cittadini per il loro impegno che ha reso possibile questo risultato. Ora non fermiamoci. Occorre andare avanti per un ciclo dei rifiuti moderno fondato sull’economia circolare”.
Lo dichiara in una nota il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti in riferimento al Rapporto Rifiuti Urbani 2019 presentato dall’Ispra, contenente gli ultimi dati disponibili a livello nazionale relativi al 2018.
Dopo sei anni di decrescita, sotto 30 milioni di tonnellate, nel 2018 la produzione nazionale dei rifiuti urbani torna a superare tale cifra e si attesta a quasi 30,2 con un aumento del 2% rispetto al 2017. La crescita è ancora maggiore se si guarda al dato pro capite: +2,2%, che in termini di quantità è pari a poco meno di 500 chilogrammi per abitante.

Ad eccezione di Marche, Molise e Sicilia, tutte le regioni italiane fanno rilevare, tra il 2017 e il 2018, una crescita della produzione dei rifiuti urbani. I maggiori incrementi si osservano per il Piemonte (+5,1%), il Trentino Alto Adige (+4,5%) e la Sardegna (+3,7%).

Raccolta differenziata: Si conferma il trend di crescita anche nel 2018 con un +2,6 punti percentuali a livello nazionalerispetto all’anno precedente, raggiungendo cosi’ il 58,1%. Nell’ultimo decennio la percentuale e’ aumentata di quasi 25 punti percentuali, passando dal 35,3% al 58,1%. In termini quantitativi da circa 9,9 milioni di tonnellate a 17,5 milioni di tonnellate.

Un salto significativo si rileva al Sud con un aumento della percentuale di raccolta di 4,2 punti nel 2018, in particolare in Sicilia (+7,8 punti) e in Molise (+7,7 punti),seguite dalla Calabria (+ 5,6) e dalla Puglia (+5). Un miglioramento importante, anche se non fa spostare le quattro regioni dalle ultime posizioni a livello nazionale.

Sono 7 le regioni italiane che superano l’obiettivo del 65% di differenziata fissato, al 2012, dalla normativa: Veneto (73,8%), Trentino Alto Adige (72,5%), Lombardia (70,7%),Marche (68,6%), Emilia Romagna (67,3%), Sardegna (67%) e Friuli Venezia Giulia (66,6%).

Cresce il costo della differenziata: + 3,46 euro l’anno per abitante e al Centro si paga di piu’ (208,05). Nel 2018, il costo medio nazionale annuo pro capite e’ pari a 174,65 euro/ab per anno (nel 2017 era171,19). La cifra e’ la somma di varie componenti: 56,17 euro/abitante anno per la raccolta indifferenziata, 53,60 per la differenziata, 21,41 per spazzamento e lavaggio delle strade, 35,57 per i costi comuni e, infine, 7,89 euro/abitante anno per i costi di remunerazione del capitale.Al Centro i costi piu’ elevati (208,05 euro/ab vanno), segue il Sud con186,26 euro/ab anno. Al Nord il costo e’ pari a 154,47 euro/ab anno.
(ITALPRESS).

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