NOI SIAMO PRONTI A SCENDERE IN CAMPO

In verita’ in verita’ vi dico …Non so se il tono e’ giusto, forse troppa enfasi, eppure ho avuto segnali che mi dicono prossima la riapertura del calcio e dunque mi capirete: non solo mi appassiona, il gioco del pallone (insieme a tant’altre cose come viaggiare, leggere, mangiare, ascoltare musica, amare e scrivere, naturalmente) ma mi aiuta a vivere discretamente da piu’ di cinquant’anni: non sono uno snob, non fingo interessi accademici (pur avendo insegnato in tante universita’ sociologia dello sport e giornalismo), non mi preoccupo di sapere se son giornalista o scrittore, o tutt’e due, so solo che vedo, ascolto e scrivo.
I segnali? Non arrivano certo dal Governo nelle cui mani si sono messi tutti e venti i presidenti della Serie A, sentite cosa dice il ministro Spadafora: “Riprendere gradualmente gli allenamenti, mentre per quanto riguarda l’attivita’ motoria all’aperto, su cui siamo tanto sollecitati dai nostri cittadini, e la ripresa dei campionati si valutera’ anche con il comitato scientifico tecnico”. Bu’m!! No, c’e’ dell’altro: e’ ricominciata la sfida a tutto campo fra Juventus e Inter, una sfida che ha assunto toni virali non perche’ ha invaso la rete e i social ma semplicemente perche’ e’ nata dal virus, tanto per rispettare l’attualita’.
Romelu Lukaku, un bravo giocatore e insieme un buon ragazzo che l’Inter definisce “sensibile”, appena arrivato in Zona Milano e’ stato subito assalito dalla sindrome del Coronavirus e ha raccontato non agli amici, riservatamente, ma alla moglie di Mertens, Kat Kerkhofs, durante una chat su Instagram: “Abbiamo avuto una settimana libera a dicembre. Siamo tornati e giuro che 23 giocatori su 25 erano malati. Non e’ uno scherzo. Abbiamo giocato in casa contro il Cagliari e dopo 25 minuti uno dei nostri difensori (Skriniar, ndr) ha dovuto lasciare il campo. Non poteva andare avanti e quasi svenne. Tutti tossivano e avevano la febbre. Mi ha anche infastidito. Quando mi sono riscaldato, sono diventato molto piu’ caldo del solito. Non prendevo la febbre da anni…Non siamo mai stati testati per il virus in quel momento, quindi non lo sapremo mai con certezza”. Apriti cielo! Molti juventini hanno reagito ricordando che quando il loro Rugani e’ risultato positivo al virus, primo calciatore di A, e’ stato trattato come un appestato, e che proprio Lukaku aveva ironizzato sul fatto:”E’ stato necessario che fosse positivo un giocatore della Juve per mettere tutti in quarantena? Non e’ normale. Perche’ dobbiamo giocare se nel mondo c’e’ gente che rischia la vita?”.
Tutto sembrava pacificato dopo che il bel Dybala – popolarissimo – aveva enfatizzato la sua quarantena per virus, certificata da tamponamento, posando insieme a Oriana, la bellissima fidanzata che per non lasciarlo mai si e’ fatta contagiare e vive con lui. E quando insieme hanno detto “Noi restiamo a casa” e’ parso a tutti – con strizzatina d’occhio – che sarebbe stato un sacrificio tutto particolare. Tutto dimenticato in un lampo, la faida e’ ripresa…virulenta. Il clima ideale del campionato e’ quasi garantito. Ministro Spadafora, non so voi: noi siamo pronti a scendere in campo!

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