Biodiversità, Lipu “Perdita di specie e habitat si può fermare”

ROMA (ITALPRESS) – Aumento delle aree protette, terreni agricoli destinati alla natura, taglio dei pesticidi in agricoltura, ripristino degli ecosistemi. La Lipu-BirdLife Italia giudica positivamente l’approvazione da parte della Commissione europea delle attesissime Strategia per la biodiversità e Strategia “Farm to fork” che caratterizzeranno le politiche dell’Unione europea in materia di biodiversità e di alimentazione fino al 2030 e che costituiscono elementi chiave del Green Deal europeo. Adottate durante il culmine della pandemia Covid-19, queste strategie saranno anche un elemento centrale del piano di ripresa dalla crisi causata dal coronavirus. Tra gli elementi più importanti previsti, secondo la Lipu c’è “l’aumento al 30% delle aree naturali protette di terra e di mare, un terzo delle quali sarà rigorosamente protetto; la riduzione del 50% dei pesticidi sia in termini di quantità che di tossicità; la destinazione del 10% dei terreni agricoli a elementi di biodiversità come siepi e fasce fiorite per migliorare la sostenibilità dell’agricoltura; l’introduzione di obiettivi vincolanti per ripristinare ecosistemi cruciali su larga scala come torbiere, zone umide, foreste ed ecosistemi marini, tutti vitali per la biodiversità nonchè per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici; la riduzione al minimo dell’uso di biomassa, come gli alberi, a fini energetici. Con queste strategie, l’Unione europea potrebbe diventare il leader mondiale nella lotta contro la crisi climatica e della biodiversità. Ma senza una trasformazione a livello globale, in presenza di un riscaldamento globale pari a +1,5 gradi, fino a un milione di specie potrebbero estinguersi e la stessa sopravvivenza dell’umanità essere a rischio”.
Il lancio simultaneo della strategia Farm to Fork e della Strategia per la Biodiversità “è importante, in quanto l’agricoltura e la pesca intensive sono le principali cause di perdita della biodiversità. Adottando le due strategie contemporaneamente – osserva la Lipu -, l’Unione europea riconosce che i sistemi alimentari distruttivi non devono più essere la norma in Europa. Inoltre, le strategie indicano che la Commissione ha anche messo in pratica gli insegnamenti chiave appresi dalla pandemia Covid-19: che un pianeta sano è un prerequisito per una società umana sana, che la scienza deve guidare le scelte politiche e che, di fronte alla crisi, occorre agire prima che essa sfugga al controllo”.
(ITALPRESS).