Mascherine e niente tifosi, la nuova Nba riparte da Orlando

Distanze sociali in panchina, con gli assistenti rigorosamente in mascherina. Coach che non devono alzare più di tanto la voce per farsi sentire dagli arbitri. Ma anche il silenzio degli spalti vuoti, l’assenza di cheerleaders e mascotte, una bottiglietta d’acqua per ciascun giocatore e cinque sedie attorno alle panchine durante i time-out. Nella bolla di Orlando la Nba torna in campo per la prima volta dopo oltre quattro mesi. La ripresa ufficiale della regular season, sebbene con un format ridotto, è fissata per il 30 luglio ma da ieri sera si è iniziato a giocare al Walt Disney World Resort che nei prossimi mesi ospiterà 22 delle 30 franchigie della lega statunitense. Clippers e Magic hanno inaugurato la settimana di scrimmage che precederà la ripartenza vera e propria, in un’atmosfera inedita alla quale però le stelle Nba dovranno presto abituarsi, visto che sarà per un pò la nuova normalità. “Alla fine è andata bene”, ammette Lou Williams, protagonista con 22 punti del successo dei Clippers per 99-90. “Quando la partita inizia, è pur sempre basket”, commenta con filosofia coach Rivers anche se, “visto il silenzio, sta a te tirare fuori le energie che hai dentro”, rivela Aaron Gordon, ala dei Magic. “E’ stato un pò strano ma la Nba ha fatto un grande lavoro”, il parere di Vucevic, il migliore nella fila di Orlando con 18 punti e 10 rimbalzi.
A seguire, all’Arena del Wide World Of Sports Complex, altre tre amichevoli, tutte giocate su un parquet che riportava la scritta “Black Lives Matter”. Denver ha avuto la meglio su Washington per 89-82 e ha impressionato Bol Bol, figlio dell’indimenticato Manute: 18 punti, 10 rimbalzi e 6 stoppate. Troy Daniels il migliore dei Nuggets (22 punti), bene anche Jovic (16+7), doppia doppia sfiorata di Hachimura (18+9) fra i Wizards. Dei tre italiani impegnati a Orlando il primo a riassaporare il campo è stato Niccolò Melli nel successo di New Orleans su Brooklyn per 99-68: 7 punti, 4 rimbalzi e due assist il suo score in 17 minuti. Nell’ultimo test giocato nella notte, infine, vittoria Miami su Sacramento per 104-98: a trascinare gli Heat Duncan Robinson con 18 punti, 19 quelli firmati da Buddy Hield per i Kings. “Ci sarebbe piaciuto stare più vicini in panchina – racconta quest’ultimo – ma capisco i protocolli della Nba e quello che stanno facendo e lo rispetto”.
E così, dopo lo stop dell’11 marzo a causa del lockdown e i test negativi al coronavirus effettuati sui 346 giocatori presenti a Orlando, il basket a stelle e strisce prova a ripartire: non è il solito show ma da qualche parte bisogna pur cominciare.
(ITALPRESS).