Servizio civile, in Veneto aperto il bando per 192 giovani

VENEZIA (ITALPRESS) – La Regione Veneto offre a 192 giovani la possibilità di vivere un anno (o meno) di servizio civile, prestando la propria opera in associazioni, fondazioni, enti ed istituzioni che si occupano di assistenza, animazione sociale, educazione, protezione civile, integrazione, cultura, valorizzazione del patrimonio artistico, storico, culturale o ambientale. Il bando, pubblicato oggi sul Bur, è rivolto ai giovani tra i 18 e i 28 anni, residenti o domiciliati in Veneto, anche extracomunitari purchè regolari, desiderosi di mettersi in gioco in una esperienza di formazione e di servizio sociale: gli interessati potranno scegliere, in base alle proprie aspettative, esperienze e competenze, uno dei 32 progetti presentati dai 17 enti che hanno superato il vaglio della Regione Veneto per organizzare forme strutturate di impegno sociale e civile. “Da 15 anni la Regione Veneto propone e finanzia in proprio esperienze di servizio civile regionale – ricorda l’assessore regionale al Sociale Manuela Lanzarin – complementari a quelle del Servizio civile nazionale. La peculiarità del Servizio civile regionale è il suo radicamento territoriale e lo stretto legame con il tessuto di volontari e di enti di promozione sociale di cui è ricca la storia e la tradizione dei veneti – prosegue Lanzarin – il Servizio civile regionale rappresenta quindi una risorsa in più per i giovani veneti, che possono mettersi alla prova in una palestra di formazione che spesso diventa anche una esperienza di orientamento e di avvicinamento al mondo del lavoro”. I giovani interessati dovranno presentare domanda (il modulo è scaricabile dal sito https://www.regione.veneto.it/web/sociale/servizio-civile/bandi-e-avvisi) entro il prossimo 30 settembre direttamente ad uno dei 17 enti selezionati dalla Regione. “Le risorse stanziate serviranno per riconoscere una indennità pari a 12 euro l’ora ai 192 giovani del servizio civile per le 24 ore impegno settimanale previsto (l’indennità sarà inferiore nel caso di orari di servizio più contenuti), mentre le spese di formazione, assicurazione, vitto e alloggio sono a carico degli enti promotori dei progetti”, conclude Lanzarin.
(ITALPRESS).